I rapporti tra due persone non-mahram sono di vario tipo e, certamente, in alcuni casi, non rappresentano un problema. La domanda avanzata è ambigua, tuttavia la risposta abbraccerà alcuni aspetti della questione.
Hadìth in merito ai rapporti tra persone non-mahram:
1. Nel libro Kafi l’autore - citando come fonte Sa'd al-Iskaf - riporta che l’imam Baqir (A) disse: «Un giovane appartenente agli Ansar (musulmani di Medina) incrociò una donna (a quel tempo le donne tenevano il velo dietro le orecchie) tra le vie di Medina; una volta passata, la seguì guardandola da dietro; giunti in un vicolo stretto, un osso o un vetro conficcato in un muro sfregiò il viso dell’uomo. Appena la donna sparì dalla sua vista, si rese conto che il sangue stava colando sul proprio petto e vestito. Disse a se stesso: “Giuro su Iddio che vado presso l’Inviato di Dio (S) e gli racconto questa vicenda”.
Il giovane andò presso quel Nobile e quando l’Inviato di Dio (S) lo vide, gli chiese cosa fosse successo. Il giovane raccontò l’accaduto e in seguito si manifestò l’arcangelo Gabriele[1] che rivelò il seguente versetto:
"قُلْ لِلْمُؤْمِنِینَ یَغُضُّوا مِنْ أَبْصارِهِمْ وَ یَحْفَظُوا فُرُوجَهُمْ ذلِکَ أَزْکى لَهُمْ إِنَّ اللَّهَ خَبِیرٌ بِما یَصْنَعُونَ"
“Di' ai credenti di abbassare il loro sguardo e di proteggere la propria castità. Ciò è più puro per loro. Allah ben conosce quello che fanno”»[2].
2. Il Profeta (S) disse: “Il Giorno della Resurrezione ogni occhio piangerà salvo tre occhi: l’occhio che piange per timor di Dio, l’occhio che è chiuso di fronte a ciò che Iddio ha vietato (non volge sguardi vietati ai non-mahram) e l’occhio che non ha riposato sulla via di Dio”[3].
3. L’imam Ridha (A) disse: “Ai credenti è vietato guardare i capelli delle donne sposate e delle nubili, perché eccita la concupiscenza e spinge alla corruzione”[4].
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[1] Mohammad Hosseyn Tabatabai, traduzione Al-Mizan, vol. 15, pag. 160, Daftar-e entesharat-e eslami, Qom, 1995.
[2] Sacro Corano, 24:30.
[3] Mohammad Mashhadi, Kanz al-Daqa'iq wa Bahr al-Ghara'ib, vol. 9, pag. 278, Sazman-e entesharat-e vezarat-e ershad, Teheran, 1989.
[4] Mohammad Baqer Majlesi, Bihar al-anwar, vol. 101, pag. 34, Dar al-wafa', Beirut, data di stampa non specificata.