Il termine “haqq” significa camminare in mezzo al sentiero, seguire il vero e il giusto e collocare una cosa, saggiamente, al proprio posto. Conformarsi all’haqq dal punto di vista teorico significa: dotarsi di logica, raggiungere la certezza, non sofisticare e fantasticare, altresì astenersi dal seguire gli individui invece che il vero e il giusto; mentre dal punto di vista pratico significa: valutare la propria anima, servitù, timor di Dio, ricordare la morte e il Giorno della Resurrezione e cammino sulla retta via. Naturalmente quando l’haqq (vero) si manifesta all’essere umano, egli lo difende.
Innanzitutto bisogna conoscere l’haqq (vero) e l’haqiqat (verità) e successivamente, conformandosi al vero, divenire fautori della verità. Dagli hadìth degli Infallibili (A) è stato tramandato: “Il vero è pesante ma benefico, mentre il falso leggero ma mortale”.[1] “Dì la verità anche se è contro di te”.[2] “Sii paziente nell’attenerti al vero anche se fosse amaro”.[3]
Detto ciò diventa chiaro che seguire l’haqq (vero) è difficile, anche se la perfezione umana si ottiene solo in questo modo, mentre tralasciare il vero e camminare sul sentiero sbagliato è facile ma termina con la corruzione. Con un esempio pratico si potrebbe paragonare l’attenersi al vero come il raggiungere una cima elevata, che è impegnativo, ma il risultato sarà dolce e piacevole.
Haqq dal punto di vista lessicale
Il termine “haqq” nella lingua araba significa: certo, stabile, giustizia e certezza mentre haqiqat significa vero e giusto.
Haqq- al-faras si utilizza per descrivere il cavallo che, durante la corsa, pone i suoi zoccoli posteriori nel luogo dove aveva posto quelli anteriori; kalam al-muhaqqiq significa discorso solido e ordinato;[4] haqq al-tariq significa camminare in mezzo al sentiero; muhaqq significa dire il giusto e avere un’opinione corretta; infine hāqq significa la parte mediana di qualcosa.[5]
L’haqq (vero) è quella cosa che, saggiamente, viene collocata al proprio posto e viene utilizzata solo in casi positivi.[6]
Prendendo in considerazione gli hadìth concludiamo che il significato di haqq è camminare in mezzo al sentiero, seguire il vero e il giusto e porre una cosa, saggiamente, al suo posto. Secondo un detto dell’imam Alì (A): “Attenersi alla verità (haqiqat) è il principio della saggezza”.[7]
In un altro hadìth l’Imam (A) dice: “Apprendete i motivi veri, fornitevi e armatevi di razionalità e logica, inoltre astenetevi dai sofismi e dallo scetticismo”.[8] L’imam Alì (A) in questi discorsi invita ad acquisire una metodologia scientifica per raggiungere le verità, ovvero il metodo del ragionamento e della razionalità. Questo non si acquisisce in base all’accordo comune tra gli uomini o a ciò che è evidente tra i sapienti. Quindi l’haqiqat è verità sia quando la gente la riconosce sia quando la nega. Un detto del nobile Musa ibn Ja’far (A) esprime alla perfezione tale affermazione: “O Hisham, se nella tua mano ci fosse una noce ma la gente pensasse che è una perla di valore, questa non ti frutterà mai poiché tu sai che ciò che è nella tua mano non è altro che una noce senza valore; allo stesso modo se nella tua mano ci fosse una perla di valore ma la gente dicesse che è una noce e una cosa di poco valore, non ti si arrecherà nessun danno poiché sei certo che è un gioiello di valore”.[9]
Allah, il Sublime, nel Corano dice: “Il Giorno della Resurrezione voi sarete bilanciati con il vero”.[10]
Quindi se la vostra anima e operato avranno tratto beneficio dal vero, il piatto della vostra bilancia penderà dalla parte del vero, altrimenti dalla parte opposta. Coloro che hanno un bilancio positivo faranno parte del popolo della salvezza e quelli che hanno un bilancio negativo saranno puniti. Pertanto preparatevi e valutate se il vostro operato è sulla via del vero o no? Per il vero o no? È incominciato con il vero o no?
Come disse l’imam Alì (A): “Giudicate voi stessi prima che arrivi il Giorno del Giudizio”.[11]
Avete venduto o acquistato? e in questo scambio avete perso o guadagnato?
Inoltre l’Imam (A) dice: “La differenza tra me e 'Amr 'As è che il ricordo della morte non mi permette di dire il falso e la dimenticanza dell’Aldilà non permette lui di dire il vero; lui, poiché ha dimenticato l’Aldilà, non dice il vero e giacché io rievoco la morte, questo ricordo non permette che io mi dedichi a cose vane”.[12]
In conclusione conformarsi all’haqq dal punto di vista teorico significa: dotarsi di logica, raggiungere la certezza, non sofisticare e fantasticare, e astenersi dal seguire gli individui invece che il vero e il giusto; mentre dal punto di vista pratico significa: valutare la propria anima, servitù, timor di Dio, ricordare la morte e il Giorno della Resurrezione e cammino sulla retta via. Naturalmente quando l’haqq (vero) si manifesta all’essere umano, egli lo difende e come dice il Principe dei Credenti (A): “Conoscendo il vero, i fautori del vero diventeranno manifesti a te”.[13]
Per approfondire maggiormente:
a. Javadi Amoli Abdollah, Hekhmat-e Nazari va 'Amali dar Nahj al-Balaghah, lezione 7.
b. Hosseyni Tehrani Mohammad Hosseyn, Nur-e Malakut-e Qor'an, vol. 1, terza parte.
c. Javadi Amoli Abdollah, Hayat-e 'Arefane-ye emam Alì (A), quinta parte.
d. Nahj al-Balaghah, sermoni: 214, 141, 216, 220, 9, 157, 201, 91 …
e. Nahj al-Balaghah, lettere: 15, 17, 79, 53.
[1] Imam Alì (A), Nahj al-Balaghah, sentenza 376.
[2] Majlesi Muhammad Baqer, Bihar al-Anwar, vol. 74, pag. 157 hadith 2.
[3] Ivi, vol. 70, pag.184, hadith 52.
[4] Bandar Righi Mohammad, trad. del dizionario Munjid al-Tallab.
[5] Sayyah Ahmad, dizionario Jami'.
[6] Askari Abu Hilal, Al-Furuq fi al-Lughat.
[7] Amudi Abd al-Wahid, Ghurar al-Hikam e Durar al-Hikam.
[8] Ibidem.
[9] Al-Harrani Hasan, Tuhaf al-'Uqul, Ketabfurushi-e Eslamie, pag. 406;
abatabai Mohammad Hosseyn, Alì va Falsafe-ye Elahi, pag. 33.
[10] Corano 7:8.
[11] Nahj al-Balaghah, sermone 89 e 90, ottava parte.
[12] Ivi, sermone 83; Javadi Amoli Abdollah, Hekhmat-e Nazari va 'Amali dar Nahj al-Balaghah, pp. 109 e 144.
[13] Tabarsi Fadhl bn Hasan, Majma' al-Bayan, vol. 1, pag. 211.