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Senza dubbio i versetti che lei ha utilizzato e molti altri sono stati rivelati per elogiare i veri seguaci del Profeta (S). Analizzando però attentamente questi versetti e altri punti del Corano dove alcuni compagni vengono biasimati, e parimenti, se studiamo la storia dei popoli che vivevano con i profeti del passato, si potrà dedurre che l'elogio di un gruppo o anche una persona particolare, da parte di Dio, non garantisce l'immunità totale e perenne dagli errori. Costoro non devono mostrare un falso orgoglio e devono sempre stare attenti a non uscire dalla retta via.
Per questo motivo, gli sciiti, con tutto il rispetto che provano per i compagni, considerano lecito analizzare e criticare il loro comportamento. In merito a ciascuno di loro giudicano separatamente e non li considerano tutti immuni da ogni tipo di sbaglio, né, come lei afferma, li considerano tutti deviati. Questa credenza non contraddice nessuno dei versetti sui quali si è basato lei e nemmeno altre parti del Corano.
Riguardo al significato di apostasia dei compagni, com'è stato detto più volte, non s'intende il ritorno alla miscredenza e all'ignoranza, bensì la disobbedienza ad alcuni ordini del Profeta (S). Un fatto che era successo anche durante la sua vita, ed è stato altresì citato in alcuni versetti del Corano. Infine, non sono solo la ricchezza e il potere che possono deviare le persone, bensì anche la mistificazione della realtà può considerarsi un fattore importante di tale questione.
Questa domanda in realtà si suddivide in cinque parti:
I compagni del Profeta (S) sono stati elogiati nel Corano? Ogni persona o gruppo che viene elogiato da Dio e dal Profeta (S), è impossibile che compia una trasgressione e sia deviato dalla retta via? I versetti sui quali lei si è basato, dimostrano la sua affermazione in merito all'infallibilità di tutti i compagni? Gli sciiti credono che dopo l'Inviato di Dio (S) i suoi compagni abbiano commesso apostasia? Il fatto che i compagni si siano alleati con Abubakr, costituisce un buon motivo per affermare la liceità del suo califfato?Ci occuperemo di questi punti nell'ordine esposto.
In merito all'elogio dei compagni del Profeta (S) da parte del Corano, bisogna dire che questo fatto è approvato anche da noi: Iddio in molti versetti, tra cui quelli citati da lei, ha lodato i compagni, e crediamo che nessun sapiente sciita neghi questa realtà. Tuttavia ciò non significa che gli individui e i gruppi che sono stati elogiati da Dio, in momenti particolari e per il loro comportamento positivo di quei momenti, possano usufruire di una garanzia attraverso la quale comportarsi come loro più aggrada fino alla morte, senza per ciò essere ammoniti da Dio o criticati dalla gente!
Anche il Profeta (S) non beneficiava di una tale garanzia, a maggior ragione quindi neppure i suoi rispettabili compagni ne godevano! Iddio nel sacro Corano dice: "Se [Muhammad] Ci avesse mendacemente attribuito qualche discorso, * lo avremmo certo afferrato per la mano destra, * e quindi gli avremmo reciso l'aorta * e nessuno di voi avrebbe potuto impedirCelo. * In verità questo è un Monito per i timorati [di Allah]!"[1]. Tutti i musulmani, in particolar modo i compagni, prestando attenzione a questo versetto, che Iddio ha presentato come esempio, non devono permettersi mai di abusare dei propri titoli, poiché se Iddio non mostra indulgenza nei confronti del Proprio Inviato (S) nelle questioni che riguardano il credo della gente, certamente non lo farà nemmeno con i suoi compagni.
La stessa cosa accadde alla tribù dei Bani Isra'il: nonostante Iddio in alcuni versetti affermi che loro sono i prescelti tra tutti gli abitanti della terra[2], in un'altra occasione li rimprovera pesantemente e dichiara che essi sono degli individui maledetti[3], iniqui[4], stolti[5], empi[6], ecc.!
Considerando soprattutto l'hadìth che hanno tramandato i nostri fratelli sunniti secondo il quale: "Tutto ciò che è accaduto tra i Bani Isra'il accadrà anche in questa comunità"[7], secondo lei, non esiste la possibilità che un tal evento si ripeta anche nella nostra comunità?!
Secondo lei è compatibile con la giustizia divina il fatto che Iddio ammonisca gravemente i compagni di Mosè (A) per aver pescato di sabato[8], ma chiuda gli occhi di fronte agli sbagli dei compagni del Profeta (S) in questioni più importanti, come il califfato dopo di lui?!
Perciò, secondo noi, esaminando attentamente il sacro Corano, la risposta alla seconda parte del quesito è chiara: l'elogio di un gruppo nel Corano, non è un valido motivo per pensare che sicuramente tutti i suoi componenti rimarranno sulla retta via fino alla fine della loro vita.
Per completare la risposta analizzeremo dei versetti sui quali lei si è basato e dai quali ha voluto trarre una conclusione specifica:
Nella sura A'raf (7), se lei avesse studiato con attenzione la storia dei Bani Isra'il e del nobile Mosè (A), che si trova esattamente prima del versetto in questione, avrebbe trovato dei punti interessanti in merito all'elevamento e al declino dei compagni di Mosè (A) e alle loro motivazioni, e probabilmente avrebbe eliminato questo versetto dalla lista delle proprie fonti senza replicare! In questi versetti viene spiegata la loro adorazione del vitello durante la breve assenza di Mosè (A)[9]; successivamente racconta il dibattito tra Mosè (A) e Aronne (A) e il fatto che solo loro due superarono correttamente la prova divina[10]; dopo di che, menziona settanta persone prescelte tra i compagni di Mosè (A), presentate come stolti che furono fulminati[11], e infine dichiara che saranno beati solamente coloro che avranno prestato fede e avranno onorato e aiutato il Profeta (S) e obbedito al Corano[12].Sicuramente il racconto presente in questa serie di versetti, non ha il fine di novellare o intrattenere la gente, bensì è perché i compagni del Profeta (S) imparino la lezione e non scelgano un epilogo simile ai Bani Isra'il. Purtroppo alcuni musulmani non hanno tratto profitto dalla morale del suddetto racconto, come ad esempio la vicenda della successione del Profeta (S) durante gli ultimi momenti della sua vita, la cui fonte sarà presentata successivamente. Lei questa vicenda la considera un rispetto nei confronti del Profeta (S), come indica il versetto che ha proposto, o una mancanza di rispetto?!
In merito ai versetti 172 e 173 della sura "La famiglia di 'Imran" (3), anche in questo caso, analizzandola, deduciamo che questo versetto si riferisce a tre fasi: in principio i compagni vengono biasimati per aver disertato dalla battaglia di Uhud; successivamente, poiché hanno obbedito agli ordini del Profeta (S), sono diventati degni di elogi; però la cosa più importante è che il versetto in questione chiarisce che la ricompensa loro promessa gli sarà data solamente se continueranno a fare del bene e manterranno la loro taqwa (timore reverenziale). Questo rispecchia la nostra stessa credenza: fin quando i compagni sono timorati e compiono il bene, beneficiano della grazia divina, ma in caso contrario, non avranno un tale diritto. Basandosi sulla sura al-Anfal (8) è stato detto che Iddio ha creato familiarità tra i compagni e se il Profeta (S) avesse donato loro tutti i beni del mondo, non avrebbe potuto stabilire alcuna confidenza tra loro! Questo testimonia la presenza di discordia tra i compagni, che grazie all'eccellenza divina si è poi trasformata nella loro unità (dovevano prestare attenzione totale in modo da non trasformare questa grazia in ira, come i Bani Isra'il). Nei versetti successivi della sura al-Anfal[13], viene indicato il concetto che gli esseri umani con il loro comportamento sono continuamente sulla via dell'elevazione o del declino; cioè un tempo Iddio dava così tanto valore ad un compagno del Profeta (S) che lo preferiva a dieci miscredenti, però successivamente, durante la vita del Profeta (S), questo valore diminuì, preferendolo solamente al posto di due nemici; inoltre ricordò loro che avevano preferito la vita mondana a quella dell'Aldilà e si erano avvicinati a un gran tormento. Quindi se una persona crede che i rispettabili compagni del Profeta (S), dopo la sua morte, hanno avuto un declino, questa credenza è in contrasto con i suddetti versetti, oppure la possibilità di un tale declino è esattamente in conformità con il messaggio dei versetti in questione?! Anche in merito al versetto centodieci della sura "La famiglia di 'Imran" (3), che lei ha citato, vi sono dei punti importanti: primo, noi non dubitiamo che la nazione di Muhammad (S), complessivamente, sia la migliore, però questo non può dimostrare la sua affermazione; poiché come sappiamo anche tra i seguaci di altri profeti, dopo la loro morte, sono nate delle controversie, e a volte lottavano tra di loro[14] lasciando solo il nome della propria religione. Tuttavia, nella ummah islamica, nonostante siano nate molte controversie, ciò non ha cancellato tutti i criteri religiosi, per esempio questa nazione ha in comune il Profeta, il Corano, la preghiera, la qiblah, il digiuno, il pellegrinaggio, il jihad, la beneficienza, ecc., e fino ad oggi questi valori sono stati preservati permettendo che le provviste della cultura musulmana prevalessero sulle altre religioni; questo di per sé può confermare la superiorità della nazione islamica. In quale religione può trovare un rito maestoso come il pellegrinaggio alla Mecca?! Un altro punto da prendere in considerazione riguardo a questo versetto, è che in alcuni versetti successivi[15] vengono citate le stesse caratteristiche per la Gente del Libro, ossia che essi avevano fede, pregavano la notte, ordinavano il bene, ecc., ma non si possono utilizzare queste caratteristiche per provare che fossero dalla parte della verità. Infine nel versetto sopraccitato sono stati presentati dei criteri, che se applicati, renderanno i musulmani la nazione migliore; se però per esempio molte persone apparentemente musulmane, invece di ordinare il bene e vietare il male, fanno guerra all'imam Husayn (A), nipote del Profeta (S), che voleva compiere tale dovere, e lo martirizzano, possiamo ancora definirle la miglior nazione?! Inoltre sappiamo che questo versetto non si riferiva esclusivamente ai compagni, bensì comprendeva tutti i musulmani e nonostante ciò sappiamo che dagli albori dell'Islam fino ad oggi, vi sono state pesanti guerre tra gli stessi musulmani! Come esempio possiamo citare la guerra di Siffin: da una parte vi erano l'imam Alì (A), Ammar, e altri, e dall'altra Mu'awiyyah, 'Amr ibn 'As, ecc., ed erano tutti compagni del Profeta! La nostra domanda è: "Entrambi gli eserciti rispecchiavano il significato di questo nobile versetto?". Con una simile interpretazione, non sarebbe più discernibile il giusto dal falso! Oppure, come crediamo noi, solo uno dei due eserciti può essere considerato la miglior nazione?Il versetto sessantaquattro della sura al-Anfal (8) ha creato un dilemma tra gli esegeti del Corano: "Il significato del versetto è che Iddio protegge il Profeta (S) e i credenti, oppure che Iddio e i credenti sostengono il Profeta (S)?"[16]. Però, anche ammesso il secondo significato, che pure lei ha utilizzato, considerando la parte dove dice:
"من اتبعک من المؤمنین"
"i credenti che ti seguono", si deduce che solo i credenti che obbediscono sempre al Profeta possono sostenerlo, non qualsiasi compagno che a volte disobbedisce ai suoi ordini. Similmente in un altro versetto che è stato rivelato per intimidire alcune mogli del Profeta (S)[17], Iddio dice:
"Se entrambe ritornerete ad Allah, è segno che i vostri cuori si sono pentiti; se invece vi sosterrete a vicenda contro il Profeta, [sappiate] allora che il suo aiutante è Allah e che Gabriele e i devoti tra i credenti [quindi non tutti i compagni] e gli angeli saranno il suo sostegno".[18]
L'ultimo caso, che lei cita, è un versetto della sura al-Fath (48), nel quale oltre ad essere elencate delle caratteristiche che i compagni del Profeta (S) devono possedere, vengono promessi perdono e ricompensa solo per coloro che prestano fede e si comportano bene continuamente. Secondo lei, essi sono solo gli individui che durante la guerra di Uhud e Hunayn hanno disertato ("duri con i miscredenti"), oppure anche coloro che si sono rivoltati contro Alì (A) causando sanguinose guerre, o che non hanno rispettato la dignità dell'unica figlia rimasta del Profeta (S), ossia Fatima (A), sono esempi di credenti "compassionevoli fra loro"?! I compagni che si sono abbassati ad accumulare ricchezze e beni mondani, e hanno costruito palazzi verdi[19] per se stessi, sono forse come coloro che "bramano la grazia di Allah e il Suo compiacimento"[20]?!
È interessante il fatto che esaminando gli altri versetti di questa sura, tra cui il sesto, l'undicesimo, il dodicesimo e il quindicesimo, si trovano casi in cui Iddio rimprovera certi individui che esteriormente sembrano musulmani.
Il fatto che anche noi accettiamo che i versetti sui quali lei si è basato, elogiano i compagni, non significa assolutamente che essi sono immuni da ogni difetto e che noi non abbiamo alcun diritto di criticare il loro comportamento.
Inoltre allo stesso modo in cui Iddio ha elogiato i compagni in molti versetti, possiamo trovare molti versetti in cui li biasima, per esempio Iddio sostiene che alcuni di loro abbandonarono la battaglia di Uhud per i peccati che avevano commesso[21]. In un altro punto spiega che tra i compagni esistono individui che criticano il Profeta (S) per la suddivisione del bottino di guerra: se ottengono qualcosa, sono compiaciuti, altrimenti s'irritano con lui![22] Accadeva spesso che alcuni di loro disobbedissero agli ordini del Profeta (S), adducendo pretesti vari, e consideravano le sue promesse delle bugie![23] Perciò anche Iddio non ha valutato tutti i compagni allo stesso modo, bensì ha avvertito i musulmani di non accettare le parole di quelli corrotti tra loro, invitando i credenti ad analizzare maggiormente quello che dicevano questi individui.[24]
Gli sciiti analizzando tutti i versetti del Corano e anche il comportamento dei compagni, e considerando quindi sia le virtù che i difetti, hanno preso una posizione equa e giudicano ogni compagno separatamente a seconda del suo comportamento; non come alcuni fratelli musulmani che li inseriscono in un gruppo intoccabile e considerano il comportamento di tutti loro, con tutti i difetti e le contraddizioni che presenta, conforme al vero! Questa credenza degli sciiti è forse contraria a un qualsivoglia versetto del Corano?!
Riguardo alla quarta e quinta parte della sua domanda, sinteticamente, possiamo dire che l'apostasia che intendiamo noi, non è il ritorno all'associazione di altri a Dio o al politeismo, bensì la disobbedienza ad alcuni ordini di Dio e del Profeta (S). Ciò non accadde solo dopo la morte del Profeta (S), in realtà si manifestò più volte durante la sua vita, per esempio l'abbandono delle battaglie di Uhud e Hunayn, la disobbedienza all'esercito di Asamah e al volere del Profeta (S) durante gli ultimi momenti della sua vita, quando ordinò gli portassero penna e inchiostro per scrivere alcune note testamentarie importanti[25]. Inoltre non sono solo la ricchezza e il potere che possono deviare le persone dalla retta via, bensì il falsificare la realtà e l'inganno propagandistico sono fattori più incisivi dei precedenti: un esempio può essere tratto dalle civiltà passate, dove i Bani Isra'il diventarono adoratori di un vitello per mano di Samiri.
[1] Sacro Corano, 69:44-48.
[2] Sacro Corano, 2:47 e 122
[3] Sacro Corano, 4:46 e 47 e 5:13, 78 e altri.
[4] Sacro Corano, 2:51.
[5] Sacro Corano, 7:155.
[6] Ivi:163.
[7] Sahih Tirmizi, vol. 4, pag. 135, Dar al-fikr, Beirut, 1403 AH.
[8] Sacro Corano, 2:65, 4:47 e 7:163.
[9] Sacro Corano, 7:148.
[10] Ivi:150 e 151.
[11] Ivi:155.
[12] Ivi:157.
[13] Sacro Corano, 8:65-68.
[14] Sacro Corano, 2:253, ecc.
[15] Sacro Corano, 3:113 e 114.
[16] Muhammad ibn Ahmad ibn Qurtubi, Al-Jami' al-Ahkam al-Qur'an, vol.8, pag. 43, Entesharat-e Naser Khosro, Teheran, 1985.
[17] Gli esegeti, basandosi su un detto di 'Umar ibn Khattab, sostengono che le destinatarie della minaccia del versetto fossero 'Ayshah e Hafsah. Cfr.: Tafsir Qurtubi, vol. 19, pag. 189, Entesharat-e Naser Khosro, Teheran.
[18] Sacro Corano, 66:4.
[19] Mu'awiyyah costruì un palazzo verde.
[20] Sacro Corano, 48:29:
" یبتغون فضلا من الله و رضوانا".
[21] Sacro Corano, 3:155.
[22] Sacro Corano, 9:58.
[23] Sacro Corano, 33:12 e 13.
[24] Sacro Corano, 49:6:
"ان جاءکم فاسق بنبأ فتبینوا ..."
"Se un malvagio vi reca una notizia, verificatela".
Dalle esegesi di questo versetto, deduciamo che questo malvagio era un compagno che in seguito diventò un acerrimo nemico del nobile Alì (A).
[25] Sahih Bukhari, vol. 5, pp. 137 e 138, Dar al-fikr, Beirut, 1401 AH.