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La lingua è come le altre parti del corpo che se disobbedisce alle regole divine, diventerà un mezzo per peccare, allo stesso modo di come se esegue gli ordini della sacra Sharia, sarà uno strumento di obbedienza. Il controllo di questo mezzo nella prevenzione del peccato è pertanto come per le altre parti del corpo e non c’è molta differenza tra la mano, il piede, ecc. Il miglior modo per salvarsi dal peccato è curare l’ignoranza e la negligenza.
Alcune delle soluzioni pratiche più importanti per abbandonare e controllare i peccati della lingua sono: rafforzare il rapporto con Dio e gli Infallibili (A), prestare attenzione agli effetti positivi dell’astenersi dal peccato e quelli negativi del compierlo, rafforzare la propria volontà.
La lingua è come le altre parti del corpo che se disobbedisce alle regole divine, diventerà un mezzo per peccare, allo stesso modo di come se esegue gli ordini della sacra Sharia, sarà uno strumento di obbedienza. Il controllo di questo mezzo nella prevenzione del peccato è pertanto come per le altre parti del corpo e non c’è molta differenza tra la mano, il piede, ecc. Forse l’unica differenza è che la gente non presta molta attenzione ai peccati della lingua, giacché l’annientamento della personalità, che avviene attraverso la lingua, per la persona in questione sarà più doloroso dei danni corporali che potrebbero infliggergli le altre parti del corpo.
La negligenza e l’ignoranza sono la causa principale del peccato e della disobbedienza a Dio. Se Satana riesce a far dimenticare a qualcuno il proprio ruolo, la grandezza, la conoscenza, la saggezza e la bontà di Dio, le Sue grazie infinite, i danni e le conseguenze del peccato, ecc., lo può trascinare facilmente nel peccato e nella disobbedienza. Allo stesso modo l’ignoranza verso i valori dell’esistenza umana, i preziosi effetti della castità, le conseguenze del peccato e infine l’ignoranza verso gli ordini e i divieti divini, sono la causa di molti peccati.
La miglior via per salvarsi dal peccato è di eliminare l’ignoranza e la negligenza. Se noi prestassimo continuamente attenzione alla magnificenza di Dio e alle grazie illimitate che ha donato a noi e alle altre creature, cercheremmo di ricambiare i Suoi doni invece di commettere peccato e disobbedire. E se considerassimo la conoscenza, la saggezza e la grazia divina nell’impostare le regole e nel rendere lecite o meno le azioni e le cose, e avessimo certezza in tutto ciò, scopriremmo che qualsiasi cosa ci ha permesso è positiva e proficua per noi, e tutto ciò che ci ha vietato, certamente è dannoso per noi; quindi non abbandoneremmo mai ciò che è a nostro vantaggio per occuparci di ciò che è male e nocivo.
E se l’essere umano considerasse il valore e l’alto rango che possiede rispetto alle altre creature, e il fatto che il peccato elimina questa sua prerogativa, non sarebbe disposto a perdere questo grande valore per un piacere istantaneo, irrilevante ed effimero.
Soluzioni pratiche per salvare chi commette peccato
Di seguito citiamo alcune delle soluzioni più importanti:
1. Rafforzare il rapporto con Dio e gli Infallibili (A): nello stadio di prevenzione dei peccati che riguardano la lingua, bisogna considerare che una persona, rafforzando il proprio rapporto con Dio e facendo ricorso alla Gente della Casa (A) in modo costante, può eliminare la radice dei peccati causati dalla lingua.
2. Essere consapevole degli effetti positivi dell’astenersi dal peccato e di quelli negativi dovuti al suo compimento: considerando le conseguenze positive dell’astenersi dal peccato e quelle negative che derivano dal commettere i peccati della lingua come la maldicenza e la calunnia, e altresì dicendo la verità quando è opportuno, si può controllare la propria lingua affinché non si commettano peccati tramite quest’ultima. Di seguito citiamo alcuni esempi di versetti e hadìth in merito ai peccati della lingua:
Iddio l’Altissimo nel sacro Corano biasima la maldicenza con queste parole: “… e non sparlate gli uni degli altri. Qualcuno di voi mangerebbe la carne del suo fratello morto? Ne avreste anzi orrore!…”[1].
Il profeta Muhammad (S): “Qualcuno il Giorno della Resurrezione verrà e guarderà il registro delle proprie azioni; in esso non vedrà alcuna traccia delle proprie buone azioni, quindi dirà: «Dove sono le azioni positive che avevo compiuto sulla terra?». Gli sarà risposto: «Tu hai sparlato della gente; per rimediare a ciò, le tue ricompense sono state scritte nel registro delle azioni di coloro di cui hai sparlato»[2].
L’imam Alì (A): “È fortunato e beato colui la cui conoscenza e azione, amicizia e inimicizia, prendere e lasciare, parlare e silenzio, comportamento e dialogo, sono basati solamente sul compiacimento divino e non compie un passo opposto all’ordine di Dio”[3].
L’imam Baqir (A): “Tra i consigli del saggio Luqman a suo figlio c’era questo: «Caro figlio! … chi non è padrone della propria lingua, infine se ne pentirà»”[4].
3. Rafforzare la propria volontà: per lottare contro i peccati, bisogna possedere una salda volontà. Possiede volontà colui che dopo aver riflettuto su un’azione, decida di compierla e quindi la svolge con fermezza.
[1] Sacro Corano, 49:12.
[2] Hasan ibn Abi al-Hasan Dailami, Irshad al-Qulub, vol. 1, pag.116, Entesharat-e Sharif Reza, 1412 AH.
[3] Mohammad Baqir Majlesi, Bihar al-Anwar, vol. 74, pag. 241, Mu'assisat al-Wafa', Beirut, 1404 AH; Hasan ibn Shu'bah Harrani, Tuhaf al-'Uqul, pag. 100, Entesharat-e Jame'e-ye Modarresin, Qom, 1404 AH.
[4] Kulayni, Al-Kafi, vol. 2, pag. 642, Dar al-Kutub al-Islamiyyah, Teheran, 1986.