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Data aggiornamento: 2011/09/17
Domanda concisa
L’hadìth: “O Alì, in tre casi la menzogna è positiva: in guerra, nel fare una promessa alle donne e nel riconciliare la gente”, è contrario al punto di vista persiano in merito alla menzogna, per esempio il detto di Ciro: “L’uomo persiano non mente, anche quando sta morendo in guerra”?
Domanda
Punto di vista arabo: Muhammad (S) disse ad Alì (A): “O Alì, in tre casi la menzogna è positiva: in guerra, nel fare una promessa alle donne e nel riconciliare la gente” (Wasa’il al-Shi'ah, vol. 12, pag. 252).
Domanda: l’hadìth citato è corretto? È contrario ai detti seguenti?
Punto di vista persiano:
Dario achemenide: “Che Ahura Mazda allontani la menzogna dalla mia terra e dalla mia gente”.
Ciro il Grande: “L’uomo persiano non mente neanche mentre sta morendo in guerra”.
Risposta concisa

Sebbene la sincerità e la lotta alla menzogna rivestano una grandissima importanza negli insegnamenti islamici e normalmente (almeno apparentemente o esteriormente) siano considerate un principio nella maggior parte delle civiltà umane, tuttavia in alcune circostanze, se dalla bugia dipende un interesse che è più importante della bassezza della menzogna, è permesso mentire e quindi questi detti attribuiti a Ciro e Dario non possono essere accettati in modo assoluto.

Risposta dettagliata

In merito all’hadìth cfr. le risposte alle domande “I casi in cui è permesso mentire” e “Il marito che mente alla moglie”.

Confrontando gli insegnamenti islamici con i detti attribuiti a Dario e Ciro bisogna dire che la sincerità e la lotta alla menzogna rivestono una grandissima importanza nell’Islam. L’imam Sadiq (A) disse: “Non guardate le lunghe genuflessioni e prosternazioni delle persone, poiché è possibile che sia diventata una loro abitudine e se la trascurano si irritino; guardate invece la loro sincerità e la loro affidabilità nel custodire le cose”[1]. Questo vuol dire che la sincerità e l’affidabilità sono i criteri della positività e della fede delle persone.

Nonostante la sincerità e la lotta alla menzogna rivestano una grandissima importanza negli insegnamenti islamici e normalmente (almeno apparentemente ed esteriormente) siano considerate un principio nella maggior parte delle civiltà umane, però in alcune circostanze, se dalla bugia dipende un interesse che è più importante della bassezza della menzogna, è permesso mentire e quindi questi detti attribuiti a Ciro e Dario achemenide, non possono essere accettati in modo assoluto. Per esempio:

Se un’informazione totalmente vera e corretta data a un assassino professionista causasse la morte di un individuo assolutamente innocente, lei o qualsiasi altro individuo razionale, accetterebbe ciò?!

Se con un’informazione veridica si rovinasse una vita famigliare, anche se vi fosse chiesto qualcosa al riguardo, rispondereste correttamente rovinando quella famiglia?!

Se grazie a una piccola menzogna si potesse stabilire la pace tra due paesi o gruppi che da anni sono in contrasto e in guerra, evitereste di mentire con la scusa di affermare il vero?! Ecc.

È molto difficile che re intelligenti come Ciro o qualsiasi altro individuo razionale, non vedano queste sottigliezze basate sulla menzogna e affermino delle cose illogiche.

Se in alcuni hadìth troviamo il permesso per mentire in alcuni casi, certamente si tratta di casi simili a quelli citati, dove le conseguenze positive della menzogna sono più rilevanti della bassezza del mentire stesso.

Per approfondire cfr. le domande:

“I casi in cui è permesso mentire”.

“Il marito che mente alla moglie”.



[1] Safinat al-Bihar, voce “sidq”; Al-Kafi, vol. 2, pag. 104, Dar al-kutub al-islamiyyah, Teheran, 1986.

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