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Uno degli argomenti usuali della gnosi, è la questione dell’esercizio di carismi e il compimento di azioni soprannaturali.
Sul sentiero della gnosi e durante il viaggio spirituale, l’esercizio di carismi, la visione e lo svelamento mistico e gli eventi soprannaturali non sono cose per cui l’essere umano debba inorgoglirsi né le deve considerare rilevanti. Essi sono gli effetti dei passi elementari e dei bassissimi gradi della gnosi e della conoscenza contemplativa di Dio l’Altissimo; i veri gnostici non si affezionano mai a questi avvenimenti.
Poiché queste capacità e il compimento di azioni soprannaturali sono comuni al bene e al male, non costituiscono un motivo sufficiente per dimostrare la veridicità di un individuo e della sua condotta, né il fatto che sia vicino a Dio. Non si può utilizzare come prova per dire che egli sia un Devoto di Dio e che detiene una posizione speciale presso di Lui. Naturalmente non è nemmeno un motivo per negare un simile grado ed è possibile che sia veramente un degno servo e a volte Iddio ritiene sia necessario che compia delle azioni soprannaturali. Per questo motivo chi esercita carismi e compie azioni soprannaturali, dev’essere conosciuto correttamente.
Uno degli argomenti associato alla gnosi e totalmente usuale, è la questione del “carisma” e il compimento di azioni soprannaturali. Conosciamo molti grandi personaggi e Devoti di Dio che possedevano un simile grado; alcuni di questi anche durante la loro vita erano noti per i propri carismi e la gente aveva una devozione particolare per loro.
Nella gnosi islamica con il termine “carisma” s’intende che una persona dal punto di vista spirituale possiede una facoltà che le permette di compiere azioni soprannaturali e può influenzare e interferire nel mondo contingente[1]; per esempio può spostarsi da un luogo a un altro in un istante, guarire un malato o praticare la telecinesi senza metodi manifesti. Nel caso quest’azione sia accompagnata dal volere divino e sia segno di un legame con Lui, in arabo viene definita karamah (carisma). Ciò che invece compiono i Profeti e i puri Imam (A) per dimostrare la profezia e l’imamato, è superiore al karamah e si chiama mu'jizah.
Un concetto importante riguardo al legame tra gnosi e “compimento di azioni soprannaturali” è che, per principio, sul sentiero della gnosi e durante il viaggio spirituale, l’esercizio di carismi, la visione e la conoscenza dell’aspetto interiore delle persone non sono cose per cui l’essere umano debba inorgoglirsi, né le deve considerare rilevanti. Esse sono gli effetti dei passi elementari e di bassissimi gradi della gnosi e della conoscenza contemplativa di Dio l’Altissimo; i veri gnostici non si affezionano mai a questi avvenimenti. Iddio l’Altissimo secondo l’opportunità di cui è a conoscenza, a volte concede queste capacità a delle persone, e altre volte, invece, è possibile che le neghi ad altre. Allo stesso modo alcuni, nonostante siano in grado di esercitare carismi, per certi interessi, non manifestano questa facoltà.
In ogni caso l’esercizio di carismi da parte di alcuni, è una realtà inconfutabile e sicuramente alcune persone, in certe circostanze, attraverso il potere spirituale che detengono, possono percepire, vedere, sentire oppure realizzare delle cose, che gli altri non sono in grado di percepire, vedere, sentire o compiere.
Dato però che queste capacità e il compimento di azioni soprannaturali sono comuni al bene e al male, esse non costituiscono un motivo per dimostrare la veridicità di un individuo e della sua condotta, né il fatto che sia vicino a Dio. Non si può utilizzare come prova per dire che egli è un Devoto di Dio e che detiene una posizione speciale presso di Lui, perché:
a. Queste sono capacità che potrebbe ottenere anche chi non crede assolutamente in Dio, come molti fachiri che non credono nella religione, in Dio e nella resurrezione. Attraverso le pratiche ascetiche che sopportano, ricevono delle facoltà, vedono delle cose e compiono delle azioni che gli altri non sono in grado di realizzare. Al contrario alcune azioni soprannaturali e carismi sono il risultato del servigio e dell’adempimento agli ordini di Dio, della sopportazione di pratiche ascetiche religiose e corrette, per le quali alcuni grandi personaggi sono noti.
b. Un pilastro fondamentale della gnosi e del viaggio verso Dio, è il grado di conoscenza che si ottiene riguardo a Iddio l’Altissimo, una conoscenza presenziale e contemplativa; ciò è una realtà che non può percepire se non la persona stessa e non gli altri. Che questa conoscenza esista o non esista nell’anima di una persona, e se esiste qual è il suo grado, è un elemento che non ci è dato sapere; possiamo solo formulare delle ipotesi[2].
c. La realtà della gnosi, che è la conoscenza spirituale e contemplativa di Dio l’Altissimo, non richiede la manifestazione delle questioni gnostiche o il compimento di azioni soprannaturali. Pertanto né conoscere e citare questioni e termini gnostici, né compiere miracoli, costituiscono un motivo per dimostrare che una persona è un vero gnostico. E nemmeno non conoscere i termini gnostici e non mostrare segni soprannaturali da parte di qualcuno, dimostrano che egli sia privo di conoscenza contemplativa e presenziale di Dio l’Altissimo[3].
Per queste ragioni, chi esercita carismi o compie azioni soprannaturali dev’essere conosciuto correttamente, cioè bisogna analizzare se il suo credo, religione, dottrina e comportamento, sono corretti, se la sua vita è regolata secondo le leggi della sacra sharia, oppure se agisce contrariamente alla religione, se compie pratiche ascetiche nulle e non ha delle credenze giuste. I carismi e simili non sono cose cui una persona deve attaccarsi. Affezionarsi a questi fenomeni in realtà è simile all’associare altri a Dio, ed è considerata una trappola di Satana. Il vero servigio a Dio consiste nel servirlo giacché è Dio; se Iddio lo ritiene opportuno concederà questo tipo di facoltà. Quindi non bisogna adorare Iddio con l’intenzione di comprendere ciò che gli altri non possono o esercitare carismi, altrimenti diventerà l’esempio di coloro che, come dice il Corano, hanno scelto il proprio istinto concupiscente come divinità:
"أَ فَرَأَیْتَ مَنِ اتَّخَذَ إِلهَهُ هَواهُ".
“Non hai visto quello che assume a divinità la propria concupiscenza?”[4].