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Nei vocabolari, negli hadìth e nelle opinioni degli esegeti, sono stati citati molti significati per la parola samad. In questo breve articolo riporteremo alcuni esempi per ognuno dei tre gruppi (vocabolari, hadìth ed esegesi).
- Raghib nel libro Mufradat dice: “Samad significa signore e autorità cui ci si rivolge per delle faccende; altri sostengono che samad si riferisce a una cosa che internamente non è vuota, bensì piena”[1].
- L’imam Husayn (A) in un hadìth indica cinque significati per il termine samad:
- Samad è colui che è al livello più alto della signoria.
- Samad è un’essenza eterna e sempiterna.
- Samad è un essere senza cavità, cioè al suo interno è pieno e non è pertanto vuoto.
- Samad è colui che non si ciba e non beve.
- Samad è colui che non dorme[2].
Un altro hadìth riporta che samad è colui che è autosussistente e non ha bisogno di altri[3].
Dal quarto imam, Alì ibn al-Husayn (A), è stato tramandato che: «Samad è colui che non ha soci, per il quale non è difficile proteggere qualcosa e nulla gli rimane celato»[4].
Inoltre è stato narrato che la gente di Basra scrisse una lettera all’imam Husayn (A), chiedendogli il significato di samad e l’Imam (A) replicò loro:
«Col nome di Allah, il Misericordioso e il Benevolo. Non discutete del Corano senza cognizioni, poiché io ho sentito dire da mio nonno, l’Inviato di Allah: “Chiunque parli senza conoscenza, sarà collocato in un luogo infuocato stabilito per lui. Iddio stesso ha interpretato samad:
لَمْ يَلِدْ وَ لَمْ يُولَدْ وَ لَمْ يَكُنْ لَهُ كُفُواً أَحَدٌ
Non ha generato, né è stato generato e nessuno è uguale a lui …”
Allah Samad è Colui che non è stato generato da qualcosa; non è posto all’interno di qualcosa o sopra qualcosa; è il Creatore delle cose e ha generato ogni cosa con il Suo potere; ciò che ha creato mortale con il Suo volere viene disintegrato, mentre ciò che ha creato eterno rimane grazie alla Sua conoscenza; questo è Allah Samad …»[5].
È necessario ricordare che, tenendo presente i significati che negli hadìth sono stati spiegati per samad, tutti terminano in un'unica realtà: «Un signore che non necessita di alcunché, mentre tutto ha bisogno di lui».
- L’allamah Tabatabai disse: «Il significato di ‘Iddio è samad’, è che ogni cosa, nell’essenza, negli effetti e negli attributi, ha bisogno di Lui ed Egli è la fine degli obiettivi. Il significato originale della parola samad è desiderare o rivolgersi con fiducia. Quando si dice “samadahu, yasmuduhu, samadan”, il significato è che un tale ha desiderato o si è rivolto a qualcosa o qualcuno, riponendo la propria fiducia in lui. Alcuni esegeti hanno interpretato questa parola, che è un aggettivo, con diverse accezioni, che però conducono pressoché tutte a questo significato: “Signore al quale da ogni parte si rivolgono, affinché siano esaudite le proprie necessità”. Giacché nel versetto in questione questa parola ha una valenza generale, essa ha lo stesso significato che abbiamo appena citato. Quindi Iddio è un Signore Cui tutti gli esseri si rivolgono per ogni loro necessità».
Sì, quando Iddio l’Altissimo è Colui che ha generato tutto il Creato e tutto ciò che possiede un’esistenza l’ha ricevuta da Dio, ogni ente alla quale può essere applicata l’etichetta cosa, ha bisogno di Dio nella propria essenza, nei propri attributi ed effetti, e per risolvere una propria necessità a Lui si rivolge. Al riguardo Egli ha detto: «Non è a Lui che appartengono la creazione e l'ordine?»[6]; inoltre in forma generale ha detto: «e che in verità tutto conduce verso il tuo Signore»[7]. Perciò Iddio viene desiderato (è samad) in ogni necessità di questo mondo, cioè nessuna cosa ne desidera un’altra senza che la fine del suo obiettivo sia Lui e l’esaudimento del suo desiderio avvenga tramite Lui.
Da ciò si capisce che quando l’articolo al precede la parola samad, rende un significato peculiare: solamente Iddio l’Altissimo è samad in modo assoluto. Al contrario la parola ahad (unico) non è preceduta dall’articolo al perché questa parola con il significato particolare che rende, in una frase affermativa non viene applicata a nessuno all’infuori di Dio e quindi non c’era bisogno di utilizzare l’articolo al per limitare l’unicità a Dio o indicare l’unicità particolare di altri enti, poiché l’unico ente che possiede l’attributo di unicità è Iddio[8].
[1] Raghib Isfahani, Mufradat Alfaz Qur'an, vol. 1, p. 492, voce samad; cfr.: Sihah al-Lughah, Majma' al-Bahrayn, Jawami' al-Jami', Qamus Qur'an, Nahayah ibn Athir, ecc.
[2] Cfr.: Mohammad Baqer Majlesi, Bihar al-Anwar, v. 3, p. 223, Mu'assisat al-Wafa', Beirut, 1409 AH.
[3] Ibidem.
[4] Ibidem.
[5] Hurr 'Amili, Wasa'il al-Shi'ah, vol. 27, pag. 189, Mu'assisat Al al-Bayt (A), Qom, 1409 AH.
[6] Sacro Corano, 7:54
«أَلا لَهُ الْخَلْقُ وَ الْأَمْرُ».
[7] Sacro Corano, 53:42
«وَ أَنَّ إِلى رَبِّكَ الْمُنْتَهى».
[8] Cfr.: Seyyed Mohammad Hoseyn Tabatabai, Al-Mizan fi Tafsir al-Qur'an, vol. 20, pp. 388 e 389, Daftar-e entesharat-e eslami, Qom, quinta rist., 1417 AH.