Please Wait
6117
L’infallibilità consiste nella forza interiore di una persona infallibile che la protegge dall’errore e dal peccato. Questa ha origine dalla conoscenza dell’infallibile riguardo alle conseguenze negative del peccato; oppure a causa dell’elevata conoscenza di Dio e alla resa di fronte alla Sua bellezza e completezza, dell’amore verso la divinità e la comprensione della Sua bellezza e magnificenza.
1. L’infallibilità è di due tipi: sapienziale e pratica che sono sostanzialmente e realmente divise l’una dall’altra, tuttavia i Profeti posseggono entrambe; cioè sia il loro comportamento è giusto e coincide con la realtà, sia la loro conoscenza trae origine da una fonte immune da ogni tipo di errore.
2. L’infallibilità non è una virtù innata o peculiare; cioè gli esseri umani devono acquisire questo grado e per raggiungerlo devono sacrificarsi e impegnarsi molto. Inoltre non solo i leader religiosi, bensì anche le persone normali possono accedervi. Al contrario i gradi di profeta e imam sono delle peculiarità, vale a dire non tutti gli infallibili raggiungono tale livello.
3. Il motivo per il quale si è chiesto del merito di un infallibile è il fatto di aver pensato che poiché l’infallibilità viene donata, un individuo sia immune dal peccato per natura; quindi, a rigor di logica, non merita nessuna ricompensa, dato che un infallibile non è attratto dal peccato, similmente al grado che possiedono gli angeli presso Iddio. In realtà bisogna prestare attenzione al fatto che l’infallibilità non è una caratteristica innata, infatti il compimento di un peccato da parte di un infallibile, sostanzialmente, non è impossibile. Gli infallibili appartengono al genere umano e non a quello degli angeli. Se non commettono peccato, ciò è dovuto al libero arbitrio insieme alla fede e credo assoluto in Dio e nell’occulto che possiedono le persone perfette; queste sono le cause che non solo li allontanano dal peccato, ma impediscono anche di pensarvi, poiché un infallibile comprende chiaramente la turpitudine del peccato. Una persona infallibile verrà premiata per le proprie azioni e astensioni dalle proibizioni come lo saranno le persone normali. Inoltre si potrebbe affermare che il merito per l’astensione dal peccato di un infallibile è superiore dato che in realtà oltre ad aver salvato se stesso dal peccato ha protetto il valore della propria carica senza profanare il grado di profeta o guida divina. Allo stesso modo se ipoteticamente un infallibile compisse un peccato, questo sarebbe considerato doppio, se non maggiore, poiché in primo luogo ha commesso un peccato e secondo non ha rispettato la carica divina.
Concludendo l’infallibilità non impedisce il merito presso Iddio.
Per chiarire la risposta in principio bisogna conoscere la realtà dell’infallibilità affinché venga distinta l’infallibilità dal peccato negli individui infallibili. L’allamah Tabatabai disse: “Il significato d’infallibilità è la presenza di una forza nell’individuo infallibile che lo difende da ciò che non è concesso (come l’errore e il peccato).[1] Secondo lui però, i Profeti divini (e tutti i devoti e coloro che sono stati guidati in modo speciale) possiedono l’infallibilità assoluta mentre l’infallibilità dall’errore comprende vari esempi e può riguardare tutti i tipi d’infallibilità, quindi, siccome la domanda riguardava solo l’infallibilità dal peccato, non analizzeremo tutti questi tipi; invitiamo comunque chi volesse approfondire la questione a consultare altri libri[2]. Sempre secondo lui l’infallibilità è il risultato della conoscenza dell’infallibile riguardo alle conseguenze del peccato; cioè il sapere e la coscienza degli infallibili rispetto alle conseguenze dei peccati sono tali da non essere mai influenzati da un'altra persona; al contrario hanno totale controllo di se stessi.[3]
In merito all’infallibilità esiste un'altra opinione che dice: “L’infallibile a causa dell’alto grado della conoscenza di Dio e l’infatuazione verso la Sua bellezza e perfezione non può agire contrariamente al compiacimento divino; inoltre l’amore dell’essere umano verso la Divinità e la comprensione della Sua bellezza e magnificenza e delle benedizioni infinite che riceve, creano una tale umiltà nella propria anima da non pensare mai al peccato, tantomeno commetterlo”.[4]
La sostanza di queste due opinioni è che nell’infallibile si crea una forza che lo allontana dal peccato e dalla trasgressione, rendendolo immune dal peccato.
Tipi di infallibilità
L’infallibilità è di due tipi: quella sapienziale e quella pratica. Esse sono differenti essenzialmente e realmente. È possibile che un individuo dal punto di vista sapienziale sia infallibile[5] ma non da quello pratico, o viceversa. Tuttavia l’infallibilità dei profeti le comprende entrambe e sono quindi infallibili sia dal punto di vista sapienziale che pratico. Questo vuol dire che sia il loro agire è corretto e conforme alla realtà, sia le loro conoscenze provengono da una fonte immune da ogni tipo di errore e discordanza. Ciò è dovuto al fatto che hanno raggiunto il puro intelletto, la vera intuizione e la corretta comprensione; a questo livello anche l’immaginazione è controllata dall’intelletto e le tentazioni sataniche sono escluse. Il destino dell’ignoranza, delle diavolerie e dell’illusione è limitato appunto all’immaginazione che a sua volta è legata al mondo terreno. Invece, nell’ambito dell’intelletto puro, il diavolo, l’illusione e l’immaginazione non sono possibili e quindi nessuno può essere ingannato. Se pertanto qualcuno arriva a un livello tale da superare il mondo terreno, illusorio e immaginario e raggiungere la fonte delle verità, può diventare infallibile e il suo animo subisce uno sviluppo esistenziale che gli permette di arrivare al livello degli angeli o superiore.[6]
L’infallibilità non è innata né una peculiarità
Un'altra questione alla quale bisogna prestare attenzione è il fatto che nonostante l’infallibilità sia una grazia ottenuta da Dio, essa non è innata né una peculiarità, bensì è volontaria e oltre ai Profeti anche gli altri individui possono conquistare questa forza. La via dell’austerità e della lotta contro il proprio istinto è aperta a tutti e l’ottenimento dell’infallibilità è universale. Il Corano dice: “… Se temete Allah, vi concederà la capacità di distinguere [il bene dal male]”.[7] Correggendo il proprio istinto, rispettando il timore reverenziale, controllando il proprio corpo i pensieri istintivi e satanici, mangiando cibo puro e permesso, controllando e giudicando il proprio comportamento, ecc., si può raggiungere questa forza sia dal punto di vista sapienziale che pratico e ottenere una salda volontà.
Non va tuttavia dimenticato che il grado della profezia e dell’imamato sono una peculiarità; cioè non tutti gli infallibili ottengono queste cariche e Iddio non concede i ruoli chiave e complessi della sua rappresentanza a chiunque o ad ogni infallibile.[8]
Il conseguimento dell’infallibilità
La chiave per risolvere l‘inconciliabilità tra infallibilità e merito è che l’infallibilità posseduta dai Profeti, i devoti della religione e gli altri infallibili non è innata ma acquisita. Ha origine nella fede e nel credo assoluto presenti nelle persone perfette; queste si sentono continuamente al cospetto di Dio, Che è a conoscenza di ogni cosa e ha potere su tutto. Pertanto il commettere un peccato da parte degli Infallibili (A) non è essenzialmente impossibile, poiché se lo fosse, non sarebbe considerato un dovere.
Inoltre se il peccato fosse sostanzialmente impossibile, l’obbedienza sarebbe a sua volta essenzialmente necessaria! In questo caso l’obbedienza non sarebbe più considerata un dovere e non avrebbe più senso ammonire la gente o dare loro il lieto annuncio, promettendo ricompense o minacciando con punizioni. Per questo motivo gli angeli non hanno doveri, poiché la loro infallibilità è innata e non volontaria.
Al contrario, nell’infallibilità acquisita, esiste la volontà e si può considerare teoricamente possibile sia il compimento di un’azione che l’astensione da essa da parte di un infallibile. Nonostante il compimento di un peccato da parte di un infallibile è normalmente impossibile, questa è un’astensione volontaria che non compromette il libero arbitrio. Il motivo di ciò è che l’infallibile vede la meschinità e l’effetto del peccato; inoltre il suo pensiero è totalmente divino e non satanico.[9]
Di conseguenza, non è plausibile che un infallibile non sia ricompensato per la sua astensione dal peccato, invero anche lui è una persona normale: “Di' (riferito al Profeta -S-): ‘Non sono altro che un uomo come voi. Mi è stato rivelato che il vostro Dio è un Dio Unico’”.[10] Tuttavia grazie alle benedizioni divine, la fede completa, l’amore verso Dio e l’alto grado di timore riverenziale, ha raggiunto il grado di infallibilità. In ogni caso la libertà di peccare non gli è stata sottratta e ogniqualvolta lo desideri può commettere peccato. Ciò nonostante, grazie al proprio libero arbitrio, ottenendo aiuto dal potere divino e con la salda volontà che possiede, oppone resistenza al proprio istinto e al diavolo; in questo modo non si macchia di peccati e ottiene la propria ricompensa in cambio di questa lotta con il proprio istinto concupiscente.
Probabilmente si può anche affermare che la ricompensa per le buone azioni di un infallibile è maggiore, poiché un comportamento corretto da parte di costui consegue due risultati: innanzitutto ha lottato con il proprio istinto e secondo non ha profanato il proprio ruolo bensì vi ha portato rispetto. A sua volta se compie un’azione negativa, il suo peccato raddoppia e forse viene anche moltiplicato poiché per prima cosa ha commesso un’azione impropria e secondo ha profanato una carica divina. A tal proposito in molti versetti del Corano i profeti sono stati molto ammoniti dal commettere tale atto, per esempio riferendosi all’ultimo Profeta (S) dice: “… Se attribuirai associati [ad Allah], saranno vane le opere tue e sarai tra i perdenti”.[11]
In conclusione essere infallibili non compromette l’essere ricompensati da Dio. Inoltre l’infallibile sarà ricompensato sia per le azioni positive compiute sia per l’astensione dal peccato.
[1] Tabatabai seyyed Mohammad Hosseyn, Al-Mizan fi Tafsir al-Qor'an, vol. 2, pag. 134 (Kalam fi 'ismat al-Anbya').
[2] Cfr.: Ivi, vol. 2, pp. 134-136 e vol. 5, pp. 75-77; Javadi Amoli Abdollah, Tafsir-e Mozu'y-e Qor’an-e Karim, vol. 3, pp. 197-292.
[3] Ivi, vol. 5, p. 78.
[4] Sobhani Ja'far, Manshur-e Javid, vol. 5, p. 14.
[5] È necessario ricordare che nonostante l’infallibilità pratica sia raggiungibile da tutti, la maggior parte dei sapienti sono convinti che l’infallibilità sapienziale sia una peculiarità degli Infallibili (A).
[6] Queste informazioni sono state ottenute dai discorsi dell’ayatollah Javadi Amoli; Tafsir-e Mozu'y-e Qor'an Karim, vol. 3, pp. 199-202.
[7] Sacro Corano, 8:29.
[8] Javadi Amoli Abdollah,Tafsir-e Mozu'y-e Qor'an karim, vol. 3, pag. 208.
[9] Ivi, pp. 208 e 209, riassunte e lievemente modificate.
[10] Sacro Corano, 18:110.
[11] Sacro Corano, 39:65.