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Data aggiornamento: 2011/08/20
Domanda concisa
Quali sono la punizione e i danni dell’autoerotismo?
Domanda
Quali sono la punizione e i danni dell’autoerotismo?
Risposta concisa

L’autoerotismo è un atto vietato e un peccato maggiore. Ogni qualvolta un individuo commette questo gesto perverso, deve compiere il ghusl, pentirsi e smettere. Questo atto provoca molti danni: ad esempio per le ragazze è possibile che venga danneggiato l’imene e causi delle infezioni. Inoltre indebolisce la vista, l’udito, il sistema nervoso e sconvolge lo stato generale del corpo.

Il modo per lottare e abbandonare questo gesto:

1.     Astenersi da stimoli sessuali dovuti al guardare film, riviste e immagini pornografiche.

2.     Evitare la solitudine

3.     Non coricarsi fino al momento di dormire e alzarsi immediatamente dal letto una volta svegliati.

4.     Non conversare con coloro che compiono questo gesto.

5.     Evitare di indossare indumenti soffici e stretti, e non toccare le parti sensibili del corpo come i genitali e il seno.

6.     Sostituirlo con buone abitudini quali: risolvere cruciverba, lettura, sport, ecc.

7.     Seguire una dieta alimentare adeguata priva di cibi afrodisiaci come il pepe, la cipolla, ecc.

8.     Richiedere aiuto a Dio, pentirsi e cercare di abbandonare questo peccato.

Risposta dettagliata

L’autoerotismo costituisce peccato e disobbedienza agli ordini di Dio, poiché abbiamo moltissimi hadìth che definiscono questo atto haram (vietato). Per esempio un tale chiese all’Imam Sadiq (A) il decreto per l’autoerotismo ed egli disse: “Questo gesto ha lo stesso decreto dell’adulterio ed è haram”, oppure in un’altra frase egli disse: “L’autoerotismo è un grave peccato, e colui che lo commette è come un individuo che si è sposato con se stesso; se venissi a sapere che qualcuno ha compiuto questo gesto, non mangerei con lui”, e altri hadìth simili[i]. Quest’azione è pertanto certamente vietata ed è uno dei peccati maggiori. Se qualcuno la compie, deve poi eseguire il ghusl, e se il suo corpo ha sudato, non può eseguire la preghiera con il corpo o i vestiti contaminati con quel sudore[ii]. Egli deve pentirsi e sforzarsi di abbandonare questo atto. Se al giudice viene dimostrato che un individuo compie tale peccato, egli può punirlo e condannarlo alla fustigazione nel modo che ritiene opportuno[iii].

I danni dell’autoerotismo:

1.     Effetto negativo sui nervi e la psiche - Poiché l’individuo in questione immagina delle scene particolari nella propria mente per soddisfare la propria concupiscenza; queste fantasie danneggiano la mente e sono causa di disturbi spirituali come: ira, svogliatezza, mancanza di forza di volontà, ecc.

2.     Indebolisce certe parti del corpo, come l’occhio e l’orecchio; causa anemia, pallore del viso e vertigini; danneggia la memoria; fa dimagrire; ecc.

3.     Compiere questo gesto a lungo termine, causa una specie di dipendenza che non si è in grado di abbandonare neanche una volta sposati. Cioè le donne che sono dedite all’autoerotismo, dopo il matrimonio, avranno dei problemi: non riusciranno ad adempiere i doveri coniugali e non proveranno piacere durante il rapporto sessuale.

Inoltre per le ragazze è possibile che venga danneggiato l’imene e in futuro abbiano problemi a sposarsi.

Le soluzioni per salvarsi da questa dipendenza:

1.     Astenersi da qualsiasi tipo di stimolo sessuale, poiché la concupiscenza è l’esito di questi stimoli; ad esempio: guardare film inadeguati a sfondo sessuale, leggere romanzi romantici, guardare foto pornografiche e avere contatti illeciti con il sesso opposto; tutto ciò stimola la concupiscenza.

2.     Organizzare un programma intensivo che occupi ogni istante, cioè organizzare il tempo per il riposo, lo svago e lo studio in modo che non restino momenti per pensare a questioni sessuali e all’autoerotismo.

3.     Sostituire una nuova abitudine con quella cattiva: riguardo all’abitudine del masturbarsi, nelle ore in cui si è tentati, la persona in questione deve svolgere delle attività prestabilite come attività scientifiche, sportive, mentali, lettura di libri intriganti, ecc.

4.     Evitare la solitudine: la persona non deve rimanere isolata o dormire sola in una stanza chiusa, dovrà pertanto frapporre degli ostacoli all’autoerotismo.

5.     Bisogna convincersi che si può abbandonare quest'abitudine.

6.     Astenersi completamente dal frequentare chi è affetto da questo problema, poiché parlare riguardo a questo gesto indecente, stimola se stessi.

7.     Rafforzare il corpo in modo generale e seguire una sana dieta alimentare; evitare cibi contenenti pepe, cipolla, erba cipollina, ecc.

8.     Evitare di indossare indumenti stretti, soffici e attillati; poiché sono stimolanti.

9.     Astenersi dal toccare parti sensibili del corpo come i genitali e il seno.

10.  Trarre aiuto dalla fede e dal credo religioso: chiedere a Dio con tutta la forza di salvarci da questa cattiva abitudine.

11.  Quando ci si vuole coricare, bisogna avere completamente sonno ed essere stanchi e quindi non andare a letto fin quando non se ne senta la necessità; quando ci si sdraia, non bisogna dormire, né supini né proni, poiché il letto è il luogo più critico per la stimolazione sessuale.

12.  Praticare sport: ossia quando si sente una pressione sessuale, dedicarsi allo sport o trasformarlo in un passatempo.

13.  Digiunare: il Profeta dell’Islam (S) disse: “O giovani, chiunque di voi non abbia il potere di sposarsi, digiuni, infatti esso è utile per controllare l’istinto sessuale”[iv].

E altre soluzioni che ogni individuo può utilizzare per salvarsi da questa dipendenza molto dannosa.

In conclusione bisogna sapere che questo è un peccato che in principio può essere piacevole, ma infine avrà risultati molto negativi e si sarà privati dei piaceri spirituali.

Riguardo al matrimonio bisogna aggiungere che la persona deve riguardarsi dal peccare e che le circostanze per sposarsi si creeranno quando Iddio lo riterrà opportuno, poiché Egli conosce meglio il bene dei suoi servi e perciò è possibile che l’essere umano abbia una richiesta, ma Iddio conosce meglio ciò che è bene o male donare al suo servo in quel momento.



[i] Wasa'il al-Shi'ah, vol. 14, pag. 264.

[ii] Tawdhih al-Masa'il Maraje', vol. 1, pag. 82, questione 116.

[iii] Jami' al-Masa'il lil-Bahjat, vol. 5, pag. 230.

[iv] Safinat al-Bihar, vol. 2, pag. 625.

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