Ricerca Avanzata
Visite
7733
Data aggiornamento: 2010/11/22
Domanda concisa
Il libero arbitrio dell’essere umano, non è inconciliabile con il sigillo che Iddio pone sui cuori dei peccatori?
Domanda
L’essere umano dal punto di vista islamico possiede libero arbitrio; d’altra parte Iddio ha posto un sigillo sui cuori, udito e vista di alcuni, “Allah ha posto un sigillo sui loro cuori”; non sono forse in contraddizione queste due affermazioni?
Risposta concisa

In molti versetti si menziona che Iddio pone sigilli sui cuori, occhi e orecchie dei miscredenti e ipocriti, e muta e devia i peccatori.

“Khatama” e “taba'a” significano terminare, porre un sigillo, stampare e dare una particolare forma alle cose.

“Qalb” a volte viene utilizzato rispetto a un particolare organo del corpo (il cuore fisico) e talvolta in riferimento all’anima, spirito, ecc. (cuore spirituale).

Il “porre un sigillo sui cuori (spirituali) di alcuni esseri umani da parte di Iddio” significa che essi non sono in grado di accettare la guida divina, i loro cuori sono chiusi alla comprensione delle conoscenze divine e al ritorno al bene.

Il fatto che Iddio ponga dei sigilli sui cuori, udito e vista di alcuni, è la conseguenza delle loro stesse azioni volontarie e della loro mancata attenzione ai Suoi ripetuti moniti. Inoltre, la posizione di questo sigillo occupa vari livelli: se l’oscurità, il peccato, l’ostinazione nella disobbedienza, ecc. coprono tutto il cuore, tali individui non torneranno più al bene e alla possibilità di essere guidati. Anche se ciò non sarà completamente impossibile e fino alla morte avranno la possibilità di redimersi. Quindi non vengono privati del libero arbitrio, e pertanto con esso possono continuare a comportarsi come prima o, con la propria volontà e decisione salda, anche se con difficoltà, cambiare la propria strada e scegliere di essere guidati dagli insegnamenti divini per raggiungere la beatitudine finale.

In altre parole, più il cuore di un individuo si macchia di peccati, più viene sigillato e privato della comprensione dei versetti divini, della possibilità di essere guidato e della luce divina e ciò non accade solo ai miscredenti e agli ipocriti.

Risposta dettagliata

Prima di tutto tradurremo due versetti del Sacro Corano e poi risponderemo alla domanda:

1.     “In verità [per] quelli che non credono, non fa differenza che tu li avverta oppure no: non crederanno. Allah ha posto un sigillo sui loro cuori, e sulle loro orecchie e sui loro occhi c'è un velo; avranno un castigo immenso”[1].

2.     “Allah ha sigillato i loro cuori ed essi non sanno”[2].

 

Il significato di “khatama”, “taba'a” e “qalb”

“Khatama” è contrapposto a “fataha” (aprire, incominciare) e significa completare, terminare; viene tradotto con “porre un sigillo”, perché porre un sigillo a una lettera vuol dire che essa è terminata e non si può più aggiungervi niente[3].

“Taba'a” significa porre un sigillo, incidere, stampare e dare una particolare forma alle cose (per esempio coniare le monete)[4].

“Qalb” nel sacro Corano è utilizzato con vari significati come cuore, spirito, anima, intelletto, conoscenza, ecc.[5], però generalmente si può dire che l’essere umano possiede due tipi di cuori: quello fisico e quello spirituale[6]. Il cuore fisico, da un punto di vista fisiologico e d’uso comune, fa riferimento a quell’organo che nel corpo ha il compito di pompare e far circolare il sangue e che si trova nella cavità toracica e più precisamente nel mediastino medio; il cuore spirituale, invece, è lo spirito dell’essere umano[7]. Nell’etica, nella gnosi, nel Corano e negli hadìth viene utilizzato con il secondo significato e costituisce uno dei mezzi di ricezione delle ispirazioni e rivelazioni divine, dell’acquisizione delle conoscenze e della contemplazione delle manifestazioni divine; inoltre è il centro dei nobili affetti, sentimenti, intenzioni e tendenze dell’essere umano.

L’aspetto comune di queste due accezioni viene così spiegata: il significato letterale di “qalb” è “cambiamento e capovolgimento” e poiché esso è un organo che fa circolare e pompa il sangue, viene chiamato così. Inoltre poiché gli affetti e le intenzioni umane continuano a cambiare, il loro centro è definito “qalb”[8].

 

Il porre un sigillo sui cuori da parte di Iddio

Nel sacro Corano per indicare l’impossibilità di guidare i miscredenti, gli ipocriti e i caparbi e la chiusura dei loro cuori, vengono utilizzati vari termini, per esempio khatama, taba'a, sarf, qufl, maradh, zayn, ecc[9].

Anche il sigillo e il mutamento dei cuori non è solo una particolarità dei miscredenti e ipocriti, infatti più il cuore di un individuo si macchia di peccati, più il suo cuore sarà sigillato e privato della comprensione dei versetti divini[10].

Con il sigillo dei cuori s’intende pertanto chiudere il mezzo di ricezione della fede, conoscenze e ispirazione divine; il modo con cui avviene ciò può essere dedotto dagli hadìth:

Zararah tramanda che l’imam Baqir (A) disse: “Non esiste servo che non abbia una macchia bianca sul cuore; quando compie un peccato, compare una macchia nera, se si pente, essa scompare, se invece continua a peccare, si aggiungono altre macchie nere fino a coprire quella bianca. Quando la macchia bianca è coperta, il suo possessore non tornerà mai al bene ed è questo che s’intende quando Dio dice: ‘Niente affatto (i Nostri versetti non sono favole o menzogne): è piuttosto quello che fanno che copre i loro cuori (tale da non poter comprenderli)’[11][12].

 

Le cause delle macchie sul cuore

Nei versetti del sacro Corano vengono citate le seguenti azioni che causano il sigillarsi dei cuori: miscredenza[13], negligenza continua[14], non rispettare il Patto e depravazione[15], caparbietà e alterazione della parola divina[16], concupiscenza e condotta contraria alla conoscenza[17], corruzione nel mondo e interruzione dei legami di sangue[18].

La presenza di questi veli e impedimenti su cuori, udito e vista è pertanto la conseguenza delle azioni volontarie dell’essere umano e il sigillo divino è una punizione e non un inizio, infatti fra le azioni, intenzioni e pensieri dell’essere umano e la loro conseguenza esiste un rapporto sicuro e certo da cui non c’è scampo.

Il fatto che venga attribuito a Iddio è perché questo rapporto tra le azioni, intenzioni e pensieri dell’essere umano e le loro conseguenze è un decreto imprescindibile appartenente alla predeterminazione d’Iddio, che non può essere quindi modificato, salvo che il pentimento o ciò che risveglia l’anima, o una calamità e difficoltà o l’intercessione di uno dei devoti di Dio lo cambino gradualmente e ripuliscano la macchia sul cuore, infondendogli di nuovo la capacità di essere guidato.

In altre parole i decreti della predeterminazione divina non sono altro che le leggi che dominano l’universo e la necessità della conseguenza quando è presente la causa completa. Nelle azioni volontarie dell’essere umano la sua volontà e la sua intenzione sono tra le parti più importanti della causa completa che comporta la loro attuazione. Quando un individuo compie un’azione, le conseguenze influenzano la sua anima e non v’è rimedio a ciò. Perciò se egli stesso compie ciò che causa la sigillatura del suo cuore, a motivo delle leggi dell’universo, ne subirà le conseguenze.

In base a quanto detto deduciamo che:

1.     La sigillatura dei cuori è una conseguenza delle azioni volontarie dell’essere umano.

2.     Poiché ciò è dovuto al sistema universale (causa-conseguenza) della predeterminazione divina viene attribuito a Iddio.

3.     L’essere umano sul cui cuore è stato posto un sigillo, è possibile che ripeta gli errori compiuti in passato e ne aumenti la sigillatura. Ma questa sua insistenza nel peccare è volontaria.

4.     Nonostante sia molto difficile che un individuo sul cui cuore è stato posto un sigillo torni alla Retta via e ciò sembra quasi impossibile[19], di fatto non lo è. Egli può con il proprio libero arbitrio e la propria salda volontà cercare di togliere questo sigillo[20]. In altre parole, se il cuore di un miscredente o ipocrita diventi così sigillato e nero che non ne rimanga più macchia bianca, secondo l’espressione coranica, non c’è più speranza che venga guidato[21], ed egli stesso abusando del proprio libero arbitrio ha deciso di non seguire la Retta via e si è precluso la porta del pentimento.

Fonti:

1.     Javadi Amoli Abdollah, Marahel-e Akhlaq dar Qor'an, Esra', terza ristampa, 2000, Qom.

2.     Javadi Amoli Abdollah, Mabadi-e Akhlaq dar Qor'an, Esra', terza ristampa, 2000, Qom.

3.     Musavi Khomeini Ruhollah, Shahr-e chehel hadith, Muassese-ye tanzim va nashr-e athar-e Emam Khomeini, 12a ristampa, 1996, Teheran.

4.     Mesbah Yazdi Mohammad Taqi, Ma'aref-e Qor'an, Dar rah-e haqq, seconda ristampa, 1989, Qom.

5.     Vari tafsir riguardo ai versetti: 2:74 e 88; 6:25; 7:101; 47:24; 45:23; 83:14; 5:13.



[1] Sacro Corano 2:6-7. Cfr. sacro Corano 6:46; 45:23; 42:24.

[2] Sacro Corano 9:93. Cfr. sacro Corano 9:87; 4:155; 16:108; 47:16; 7:100; 10:74; ecc.

[3] Cfr. Javadi Amoli Abdollah, Tafsir-e Tasnim, vol. 2, pag. 223 in poi; Majma' al-Bayan, vol. 1, pag. 129; Tafsir-e Nemune, vol. 1, pag. 53.

[4] Cfr. Ragheb Esfahani, Mu'jam Mufradat Alfaz al-Qur'an, sotto la voce taba'a e khatama; Majma' al-Bayan, vol. 1, pag. 129.

[5] Tafsir-e Nemune, vol. 1, pag. 54; Mu'jam Mufradat Alfaz al-Qur'an, sotto la voce qalb; al-Mizan, vol. 2, pp. 223 e 224; Majma' al-Bayan, vol. 1, pag. 130.

[6] Cfr. Javadi Amoli Abdollah, Tafsir-e Tasnim, vol. 2, pp. 227 e 228.

[7] Shahid Motahhari Morteza, Tafsir-e Sureye Hamd, pag. 79.

[8] Cfr. Mesbah Yazdi Mohammad Taqi, Akhlaq dar Qor'an, vol. 1, pp 226-250; Mesbah

azdi Mohammad Taqi, Ma'aref-e Qor'an, vol. 3, pp. 395-403.

[9] Cfr. Javadi Amoli Abdollah, Tafsir-e Tasnim, vol. 2, pag. 227.

[10] Ivi, pag. 234.

[11] Sacro Corano 83:14.

[12] Usul al-Kafi, Kitab al-iman wa al-kufr, bab “al-Zunub”, hadìth 13 e 20.

[13] Sacro Corano 2:88.

[14] Sacro Corano 7:179.

[15] Sacro Corano 7:102; 5:13.

[16] Sacro Corano 2:67-74.

[17] Sacro Corano 45:23.

[18] Sacro Corano 47:22.

[19] È probabile che la frase “non tornerà mai al bene” dell’hadìth sopraccitato faccia riferimento a questa estrema difficoltà.

[20] Cfr. Javadi Amoli Abdollah, Mabadi-e Akhlaq dar Qor'an, pp. 83-103.

[21] Cfr. Ashnai ba Qor'an, Tafsir-e sure-ye Hamd, pag. 79.

Traduzione della domanda in altre lingue
Commenti
Numero di commenti 0
Inserisci il valore
esempio : Yourname@YourDomane.ext
Inserisci il valore
Inserisci il valore

Elenco degli argomenti

Domande a caso

Le più visitate

  • Qual è la regola islamica in merito ai rapporti tra una ragazza e un ragazzo?
    63221 Diritto e Precetti 2011/05/22
    Dal punto di vista islamico la donna e l’uomo sono due esseri complementari e Iddio il Benevolo li ha creati l’uno per l’altro. Uno dei bisogni che la donna e l’uomo provano l’uno per l’altro, è quello sessuale. Tuttavia per soddisfare questa necessità, occorre rispettare le regole ...
  • Come si può abbandonare il vizio della masturbazione?
    39642 Etica pratica 2011/08/04
    Il peccato è come una palude putrida che, più l’essere umano vi sprofonda, meno ne sente l’odore, poiché si è indebolito il suo olfatto e non si rende conto che sta affondando.Nonostante ciò, la seria decisione dell’essere umano di tornare da qualsiasi punto ...
  • Qual è la norma riguardante il radere la barba e la depilazione dei peli del corpo?
    38305 Etica 2011/12/21
    È considerato vietato radere la barba, con una lama o un rasoio elettrico, solamente nel caso che gli altri dicano che uno non possiede più la barba.Anche radere una parte della barba (come spiegato sopra) equivale al raderla tutta
  • Chi è il Dajjal? Spiegate chi è e gli hadìth che lo riguardano.
    34481 Teologia antica 2011/02/08
    Uno dei segni della manifestazione del Mahdi (AJ) è l’apparizione di un essere deviato e deviante definito “Dajjal”. Terminologicamente questa parola viene attribuita a ogni bugiardo. È stato descritto in modo molto strano, e poiché la maggior parte di questi hadìth, che si trovano ...
  • Perché nell’Islam l’apostata viene giustiziato? Ciò non è contro la libertà di pensiero?
    30634 Diritto e Precetti 2010/08/16
    L’apostasia è la manifestazione dell’abbandono della religione e generalmente ha come conseguenza l’invito degli altri a lasciare la propria religione. La punizione dell’apostata non è applicata a colui che abbandona la propria religione ma non lo manifesta agli altri, perciò il motivo di questa punizione non è ...
  • Per favore spieghi la base del pensiero sciita e le sue caratteristiche.
    27081 Teologia antica 2011/04/20
    Il sacro Corano è la base del pensiero sciita e altresì la fonte di tutte le scienze sciite.Il sacro Corano considera prove sia il significato esplicito dei versetti, sia i detti, il comportamento e l’approvazione tacita del nobile Messaggero (S), e di conseguenza ...
  • È vietato festeggiare il compleanno?
    23882 Diritto e Precetti 2012/06/09
    Le feste di compleanno non rispecchiano una tradizione islamica e negli insegnamenti islamici non esistono consigli in tal senso. Noi non intendiamo condannare questa nuova tradizione, pur non approvando le tradizioni importate pedissequamente da altri, poiché siamo convinti che le tradizioni debbano essere profondamente radicate nella coscienza ...
  • Qual è la norma che regola la depilazione femminile delle sopracciglia? E di fronte al marito?
    23323 Diritto e Precetti 2013/12/19
    L'atto di depilare le sopracciglia per le donne, di per sé, non presenta problemi. Nell'Islam è considerato meritorio truccarsi per il marito e una donna che trascuri il trucco e l'abbellirsi per il marito, è biasimata. Pertanto i giurisperiti sciiti, nonostante incitino le donne a rispettare tale ...
  • Perché l’uomo non può indossare l’oro?
    20608 Filosofia del diritto e dei precetti 2011/05/08
    Questa domanda non ha una risposta concisa; selezionate la risposta dettagliata. ...
  • Vi sono versetti del Corano o du'a per aver successo e aumentare il rendimento nello studio?
    20369 Etica pratica 2011/08/20
    Lo studio consiste nell’osservare una cosa con precisione e attenzione per capire e ottenere informazioni. Perciò ogni lettura priva di queste caratteristiche non è considerata “studiare”. È ovvio che lo studio, come ogni altra azione, richiede il rispetto di certe condizioni tramite cui ottenere un rendimento utile ...