Please Wait
6013
- compartecipazione
Se tutto esistesse e il nulla non ci fosse, nessuna cosa sarebbe stata creata dal nulla e quindi ci sarebbe sempre stata (a questo punto si pone la questione dell’esistenza di Dio dal nulla, cioè Iddio non è stato creato dal niente e c’è sempre stato; questa è una dimostrazione dell’esistenza di Dio. Se però ogni cosa ci fosse sempre stata, allora Iddio si troverebbe accanto alle altre cose e sarebbe una contraddizione). Inoltre se tutto esistesse, allora che cosa sarebbe ciò che proviene dal nulla?
L’essere si suddivide in reale e mentale. L’esistenza del nulla come essere reale è impossibile, poiché implica la coesistenza di due contraddizioni. Tuttavia l’esistenza del nulla come concetto mentale è possibile, allo stesso modo di come l’esistenza di un socio per Dio è mentale ma nella realtà è impossibile che esista. Infine le argomentazioni che dimostrano l’esistenza di Dio l’Altissimo, dimostrano anche che Iddio è eterno, non ebbe principio e non avrà fine, e che tutto all’infuori di Lui è stato creato.
L’essere è composto di tipi e livelli. In una suddivisione esso è stato classificato in reale e mentale[1]. L’essere reale è quando una cosa, tale e quale, è presente nella realtà e si manifestano tutti gli effetti della sua presenza. Per esempio il fuoco è presente nella realtà, questo produce degli effetti particolari come la luce e il calore; un tale essere è definito “essere reale”.
Adesso immaginate questo stesso fuoco nella mente. Vedrete che il fuoco è sì presente nella vostra mente, però la differenza con la sua esistenza nella realtà è che in questo caso i suoi effetti non sono presenti, per esempio questo fuoco nella mente non brucia né illumina; questo tipo di essere è definito “essere o concetto mentale”. Non c’è contraddizione se una cosa impossibile esiste nella mente come “percezione dell’animo”, ma non nella realtà. Per esempio quando diciamo che è impossibile che esista un socio per Dio e non esisterà mai, noi ne stiamo però discutendo, e tutto ciò che è discusso, deve avere un’esistenza. Si dice che realmente non esiste un socio per Dio, ma nella mente sì. In conclusione un socio di Dio, che è una cosa impossibile nella realtà, ha un’esistenza nella mente come “percezione dell’animo”, che permette di immaginarne il prototipo e prenderlo in esame; questo è un essere contingente nel suo essere ed è una creatura.
In via generale ogni cosa che viene in mente, in qualità di effetto della mente, non è altro che un concetto mentale che possiede un’esistenza come “percezione dell’animo”. In ogni caso ha una presenza nella mente umana, nonostante realmente non esista mai.
Quindi diventa chiara la differenza tra esistenza e inesistenza: l’essere dev’essere reale o mentale, non esiste una terza opzione. Inoltre è chiaro che l’esistenza del nulla è quella mentale e non reale. Perciò anche il concetto di nulla ha un’esistenza come percezione mentale, come tutti i concetti mentali; tutto ciò non contraddice il fatto che non esiste realmente. Infatti, se dicessimo che esiste realmente, questo implicherebbe la coesistenza di due contraddizioni, cioè una cosa essendo nulla, non esiste e quella stessa cosa, essendo essere reale, esiste: una simile cosa razionalmente è impossibile.
Non c’è nulla che ci spinge a dire che tutto è sempre esistito e dubitare quindi dell’unicità e dell’eternità di Dio e che Egli sia esistito da sempre. Molte motivazioni dimostrano che l’universo è stato creato; l’argomentazione dell’essere necessario e contingente, attraverso la quale è dimostrata l’esistenza di Dio, è basata sul principio che tutto, all’infuori di Dio, necessita di una causa, cioè non c’era ed è stata poi creata.