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Data aggiornamento: 2010/11/09
Domanda concisa
Gli angeli sono materiali o immateriali?
Domanda
Gli angeli sono materiali o immateriali?
Risposta concisa

Forse i nobili versetti e gli hadìth non menzionano esplicitamente l’immaterialità degli angeli; essa può però essere dedotta dalle descrizioni, caratteristiche e azioni citate riguardo agli angeli; infatti tali descrizioni nei versetti, negli hadìth e discorsi dei sapienti sono più coerenti con la loro immaterialità, addirittura alcune di queste caratteristiche è impossibile che appartengano al corpo o alle cose materiali, tra cui:

a.     Riguardo alla profezia, si discute se il livello dei Profeti (a) non sia più alto rispetto a quello degli angeli o viceversa. Quelli che sostengono la prima ipotesi, motivano ciò dicendo che i Profeti (a) oltre a un aspetto spirituale e intellettivo, sono tentati (in quanto esseri umani) anche da inclinazioni alla collera e concupiscenza, su cui prevalgono grazie alla fede e all’intelletto. Invece negli angeli non c’è forza che si opponga all’intelletto e impedisca loro di compiere i loro atti rituali; è chiaro che un essere che non è predisposto a collera e concupiscenza dev’essere immateriale poiché un essere vivo, che possiede capacità di comprensione e libero arbitrio, se è materiale, deve necessariamente essere incline a collera e concupiscenza.

b.    La loro creazione è avvenuta senza mutamento, ed essi sono esseri stabili, mentre una delle caratteristiche della materia è la sua mutabilità.

c.     Essi sono sempre in uno stato di adorazione o esecuzione degli ordini divini, senza mai stancarsi, quando invece è chiaro che un essere materiale, in seguito a un’attività, si stanca e s’indebolisce.

d.    Essi possiedono uno status fisso e non hanno la possibilità di perfezionarsi; cioè tutte le perfezioni sono state effuse dalla fonte (Dio) in loro fin dall’inizio. Invece un essere materiale come l’essere umano è costantemente in uno stato di perfezionamento senza fine e possiede potenzialmente le perfezioni, che pone in atto lottando con il proprio istinto. Le perfezioni degli angeli sono già tutte in atto fin dall’inizio e questa è una caratteristica dell’immaterialità.

e.     Gli angeli non possono essere percepiti con i sensi, né in modo sostanziale, né accidentale. Infatti la percezione con i sensi sostanziale riguarda la materia e la percezione con i sensi accidentale riguarda le caratteristiche materiali. Quindi la percezione con i sensi è una caratteristica della materia e qualsiasi essere che non possa essere percepito con i sensi non è materiale.

f.     Un essere materiale occupa spazio, che invece gli angeli non occupano e in un luogo limitato esiste un infinito numero di angeli.

g.    Dio ha mandato i Profeti (a) per guidare l’umanità e non per guidare gli angeli, perciò essi, al contrario degli esseri umani, non acquisiscono nuove perfezioni, ma possiedono quelle di cui sono degni fin dall’inizio. Quindi il movimento e il passaggio dalla potenza all’atto in loro non esistono, ciò significa che, secondo una legge filosofica, debbano essere immateriali, infatti l’assenza di mutamento non è conciliabile con la materialità.

h.     Dagli hadìth si può dedurre che anche gli angeli hanno dei doveri, ma solo l’essere umano è minacciato di punizione se non li compie, da ciò si può desumere che l’essere umano, al contrario degli angeli, è predisposto a collera e concupiscenza, oltre a possedere la capacità di opporsi agli ordini divini; perciò l’essere umano e l’angelo sono due creature diverse e poiché il primo è attualmente materiale, l’angelo sarà immateriale sia essenzialmente che attualmente.

Risposta dettagliata

Alcuni sapienti musulmani sostengono che gli angeli sono corpi intangibili e lucenti, in grado di apparire sotto diverse forme, che i Profeti (a) e i loro successori possono vedere; considerano perciò la tesi della loro immaterialità incompatibile con il significato apparente dei versetti e degli hadìth sicuri. Alcuni di questi sapienti, tra i quali Muhaqqiq Dawani (nel libro Sharh Aqa'id) e Sharih Maqasid, asseriscono che essi siano esseri perfetti in conoscenza e potere, e notte e giorno sono in stato di adorazione senza stancarsi o opporsi all’ordine divino.

Invece i filosofi affermano che gli angeli sono intelletti immateriali e spiriti celesti, e non hanno niente a che vedere con le cose materiali[1]. Fakhr Razi nel suo tafsir (esegesi) riporta che riguardo alla sostanza e realtà degli angeli i pareri sono discordi: gli angeli sono esseri a sé e si suddividono in due gruppi, o sono materiali o immateriali. Riguardo alla loro materialità, vi sono varie opinioni:

  1. Gli angeli sono esseri intangibili in grado di apparire sotto varie forme, vivono nei cieli. Questo è il parere della maggior parte dei musulmani.

  2. Gli idolatri sostengono che gli angeli siano le stelle e che siano di due tipi: le stelle che portano felicità e fortuna ovvero gli angeli della misericordia e gli angeli che portano sfortuna vale a dire quelli della punizione.

  3. L’opinione della maggior parte degli zoroastriani e dualisti è che il mondo è formato da due parti essenziali: luce e tenebre. La sostanza della luce sono gli angeli, esseri essenzialmente generosi e portatori di profitto alle creature del mondo; la sostanza delle tenebre sono i demoni.

Invece coloro che dicono che gli angeli sono immateriali e senza corpo, si dividono in due gruppi:

  1. Il parere di un gruppo di cristiani, secondo i quali gli angeli in realtà sono anime razionali ed essenzialmente separate dalla materia.

  2. L’opinione dei filosofi che affermano che gli angeli sono sostanze (in contrapposizione agli accidenti) e immateriali. Dal punto di vista della loro entità sono opposti alle anime razionali degli esseri umani. Dal punto di vista del potere e della conoscenza sono più completi degli esseri umani e il rapporto tra gli angeli e gli esseri umani è come quello che esiste tra il sole e i suoi raggi (cioè tra la fonte della luce e la luce), inoltre si suddividono in due gruppi:

a.     Gli angeli il cui rapporto con le cose materiali e gli astri è come il rapporto tra l’anima umana e il suo corpo, cioè li gestiscono.

b.    Quelli il cui livello è superiore, immersi profondamente nella glorificazione e adorazione di Dio, definiti “angeli ravvicinati” (muqarrab)[2].

Alcuni filosofi sostengono che esista anche un terzo gruppo di angeli: quelli che gestiscono le questioni del mondo materiale[3].

Dalle varie opinioni e prove si può dedurre che gli angeli si suddividono in due gruppi:

  1. Gli angeli ravvicinati che sono sempre in stato di adorazione, senza stancarsi, senza pausa e senza peccare, chiamati cherubini. Essi possiedono immaterialità “intellettiva”.

  2. Gli angeli incaricati di gestire le questioni dell’universo, come portare la rivelazione, far morire, donare, punire, ecc., che possiedono un’immaterialità “immaginale” e possono apparire sotto varie forme. Essi possiedono potere, perfezione e conoscenza e compiono ciò che viene loro ordinato da Dio senza omissioni. I Profeti (a) e i loro successori possono vederli e parlare con loro, come quando si sono presentati al profeta Abramo (a) che portò loro cibo pensando fossero esseri umani, o quando il profeta Lot (a) parlò con loro ed essi eseguirono la punizione sul suo popolo, oppure quando Gabriele apparve sottoforma di una persona il cui nome era Dahiyyah Kalbi[4].

Per chiarire la differenza tra immaterialità “intellettiva” e “immaginale” è necessario spiegare che i filosofi suddividono il mondo in tre livelli:

  1. Il mondo materiale, che possiede materia e le caratteristiche della materia, in cui sono presenti interferenza e contrasto.

  2. Il mondo dell’immaterialità “immaginale” che possiede le caratteristiche della materia, come forma e colore, ma non materia, per esempio le figure e le forme che si vedono nei sogni.

  3. Il mondo dell’immaterialità “intellettiva” nel quale non esistono materia e volume, e inoltre non presenta nemmeno le caratteristiche della materia[5].

Per quanto riguarda l’immaterialità degli angeli sono stati citati i seguenti motivi:

a.     Nei libri di teologia, riguardo alla profezia, è posta la seguente questione: il livello dei Profeti (a) è più elevato di quello degli angeli o viceversa? Quelli che sostengono la prima ipotesi, motivano ciò dicendo che i Profeti (a) oltre ad avere un aspetto spirituale e intellettivo, sono predisposti (in quanto esseri umani) anche a collera e concupiscenza, su cui prevalgono grazie alla fede e all’intelletto. Invece negli angeli non c’è forza che si opponga all’intelletto e impedisca loro di compiere i loro atti rituali; è chiaro che un essere che non è incline a collera e concupiscenza dev’essere materiale poiché un essere vivo, che possiede capacità di comprensione e libero arbitrio, se è materiale, deve necessariamente possedere le forze di collera e concupiscenza[6].

b.    La loro creazione è avvenuta senza mutamento, ed essi sono esseri stabili, così com’è riportato in alcuni hadìth, una tale creatura dev’essere immateriale poiché una delle caratteristiche della materia è la sua mutabilità.

c.     Dagli hadìth e dai versetti si può dedurre che essi sono sempre in uno stato di adorazione o esecuzione degli ordini divini, senza mai stancarsi, quando invece è chiaro che un essere materiale, in seguito a un’attività, si stanca e s’indebolisce.

d.    Essi possiedono uno status fisso e non hanno la possibilità di perfezionarsi; cioè tutte le perfezioni sono state effuse dalla fonte (Dio) in loro fin dall’inizio. Invece un essere materiale come l’essere umano è costantemente in uno stato di perfezionamento senza fine[7] e possiede potenzialmente le perfezioni, che pone in atto lottando col proprio istinto. Le perfezioni degli angeli sono già tutte in atto fin dall’inizio e questa è una caratteristica dell’immaterialità.

e.     Gli angeli non possono essere percepiti con i sensi, né in modo sostanziale, né accidentale. Infatti la percezione con i sensi sostanziale riguarda la materia e la percezione con i sensi accidentale riguarda le caratteristiche materiali. Quindi la percezione con i sensi è una caratteristica della materia e qualsiasi essere che non possa essere percepito con i sensi non è materiale.

f.     Un essere materiale occupa spazio e un altro essere non può porsi nel suo spazio; invece gli angeli non occupano spazio e in un luogo limitato esiste un infinito numero di angeli.

g.    Dio ha mandato i Profeti (a) per guidare l’umanità e non per guidare gli angeli, perciò essi, al contrario degli esseri umani, non acquisiscono nuove perfezioni, ma possiedono quelle di cui sono degni fin dall’inizio. Perciò il movimento e il passaggio dalla potenza all’atto in loro non esistono, ciò significa che, secondo una legge filosofica, debbano essere immateriali, infatti l’assenza di mutamento non è conciliabile con la materialità.

Cosa significa che gli angeli hanno le ali?

Nel primo versetto della sura al-Fatir (35) è riportato che gli angeli possiedono ali, in realtà, secondo le prove e le motivazioni citate, non s’intendono le ali materiali e il versetto dev’essere interpretato esotericamente, allo stesso modo di altri versetti come “venne il tuo Signore”, infatti essendo Dio immateriale, non s’intende la Sua venuta ma quella del Suo ordine; oppure il versetto “il Compassionevole Si è innalzato sul Trono”[8], il cui significato non è materiale, ma con innalzamento s’intende il dominio e il Trono è l’Universo[9], cioè Dio domina su tutto l’Universo. Inoltre l’ascensione degli angeli a Dio[10] è un altro motivo della loro immaterialità, infatti se fossero stati materiali, lo sarebbe stato anche il luogo a cui ascendono. Perciò il fatto che essi abbiano ali è un riferimento allegorico ai loro livelli di vicinanza e potere.

 

Fonti per l’approfondimento:

Ibn Sina, Isharat, sesto namt, capp. 10-14.

Mesbah Yazdi, Ma'aref-e Qor'an, pp. 283 e 319.

Falsafi Mohammad Taqi, Ma'ad az Nazar-e Ruh va Jesm, pp. 75 e 112.

Majlesi, Bihar al-Anwar, vol. 59.

Nahj al-Balaghah, sermone 91.

Ja'fari Mohammad Taqi, Tafsir Nahj al-Balaghah, vol. 2, pag. 16.

Sohrevardi, Hikmat al-'Ishraq, II parte, primo articolo, cap. quarto.

Mesbah Yazdi, Amuzesh-e Falsafe, vol. 2, pag. 134, lezione 41.



[1] Majlesi Mohammad Baqir, Bihar al-Anwar, vol. 59, pag. 202 in poi.

[2] Ivi, pp. 204-206.

[3] Ivi, p. 206.

[4] Il nome di uno dei fratelli di latte del Profeta (S).

[5] Allamah Tabatabai, Nahayat al-hikmah, dodicesimo stadio, pag. 313 in poi.

[6] Allamah Helli, Sharh Tajrid (ed. di Beirut), terzo maqsad, quarta questione, pag. 387.

[7] Sacro Corano 37:164.

[8] Sacro Corano 20:5.

[9] Per approfondire la questione del Trono cfr. Indice: 'Arsh e Kursiyy nel Corano, domanda 60.

[10] “Gli angeli e lo Spirito ascendono a Lui”, Sacro Corano 70:4.

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