Ricerca Avanzata
Visite
7320
Data aggiornamento: 2010/06/30
Domanda concisa
La religione è conciliabile con la politica?
Domanda
La religione è conciliabile con la politica?
Risposta concisa

Una religione rivelata per indicare la via della beatitudine umana fino alla fine dei tempi, non può essere indifferente di fronte a un ente come il governo, di cui tutte le società hanno bisogno. D’altra parte, la struttura delle regole islamiche è tale da richiedere la presenza di un governo e l’Islam non potrebbe sopravvivere senza di esso.

Risposta dettagliata

Una corretta visione del concetto di religione rende naturalmente razionale, la questione del riferimento alla religione come fonte per la politica. Una religione rivelata per indicare la via della beatitudine umana fino alla fine dei tempi, non può essere indifferente di fronte a un ente come il governo, di cui tutte le società hanno bisogno. È per questo che l’imam al-Ridha (pace su di Lui), riguardo al motivo dell’esistenza del governo islamico, in una parte di un suo discorso dichiara: “Noi non troviamo gruppo o nazione che abbia vissuto senza un governatore, o sia sopravvissuto, poiché la direzione delle loro questioni religiose e mondane richiede un governatore accorto. La saggezza divina non prevede che il Creatore lasci le proprie creature senza una guida, poiché sa benissimo che gli esseri umani, inevitabilmente, hanno bisogno di un’autorità che assicuri la stabilità della società, la guidi nei conflitti coi nemici, spartisca equamente i beni comuni, conduca la preghiera del venerdì e quella comunitaria ed eviti l’oppressione dei tiranni nei confronti dei soggiogati”.[1]

D’altra parte, la struttura delle regole islamiche è tale da richiedere la presenza di un governo e l’Islam non potrebbe sopravvivere senza di esso. Per questo motivo, l’imam al-Ridha (pace su di Lui), nella tradizione riportata in precedenza, ha menzionato la recitazione della preghiera del venerdì e quella comunitaria e in un'altra sentenza ribadisce: “Se Iddio non avesse instaurato un’autorità fidata e preservatrice, sicuramente la religione divina sarebbe stata soffocata, il regolamento e le tradizioni divine alterate, le eresie aumentate, e, gli atei avrebbero alterato la religione divina rendendola incompleta e diffuso dubbi riguardo all’Islam tra i musulmani”.[2]

Per questo motivo, tra i musulmani e non, non vi è dubbio sul fatto che l’Islam detiene un sistema speciale di amministrazione e il governo del profeta Muhammad (pace su di Lui) a Medina fu una prova di questo sistema. Di conseguenza, quando Alì Abd al-Razzaq, nel 1343 AH, in Egitto, nel libro “Al-Islam wa Usul al-hukm”[3], negò il governo del Profeta (S) e affermò che quel Nobile (S) era solo un profeta di Dio, e non formò mai uno stato[4], fu definito miscredente da parte dei sapienti sunniti di tutto il mondo. Egli scrisse questo libro in un’epoca in cui Kemal Atatürk, dopo aver negato il califfato osmanico, instaurò il proprio sistema laico; e in Egitto, re Fuad II, attraverso l’appoggio dei sostenitori del califfato, salì al potere come Califfo dei Musulmani. Questa coincidenza temporale dimostra che nelle sue affermazioni è stato influenzato dal pensiero secolare occidentale e ispirato dalle argomentazioni dei filosofi e politici laici.

In verità, il discorso di Alì Abdu al-Razzaq si componeva di due punti salienti:

a.     Ciò che il Profeta (S) instaurò a Medina, non era un governo.

b.    Ciò che accadde a Medina, non era religioso.

Egli, nella sua prima affermazione, premeva sul fatto che ciò che il Profeta (S) aveva instaurato a Medina, non aveva nessuna delle caratteristiche di un governo, secondo la definizione comune. Nella seconda, invece, insisteva sul fatto che il grado profetico non ha nessun nesso con il governo e la politica.

Replicando alla sua prima affermazione bisogna prestare attenzione al fatto che se stabiliamo un particolare concetto di governo per la sua instaurazione, senza dubbio, questo non avrà mai luogo in tutte le epoche e in tutte le popolazioni. Quindi, bisogna presentare una definizione complessiva che possa essere associata alle diverse forme di governo.

Tale definizione può essere esposta in questo modo: il Governo è un insieme di potere sistematico che ha il compito di dirigere la società. In questa definizione il governo è composto di un insieme di strutture presenti nella sovranità, comprendente l’autorità legislativa, giudiziaria ed esecutiva. Da un altro lato, in questa definizione, il termine “potere” si riferisce alla sovranità e all’autorità del governo e il termine “sistematico” alla struttura.

In base a quanto detto, ciò che il Profeta (S) aveva instaurato a Medina era un governo nella totalità del suo significato, poiché aveva organizzato un potere responsabile delle questioni sociali. In passato, fino ad oggi, in merito alla struttura dirigente del governo del Profeta (S), sono stati scritti libri che approfondiscono in modo dettagliato questo argomento![5]

Per quanto invece concerne la religiosità del governo del Profeta (S), questa viene dimostrata attraverso alcuni princìpi:

a.     Le regole islamiche sono tali che molte di esse, senza l’instaurazione di un governo, non possono essere applicate, come le regole punitive, giudiziarie e finanziarie.

b.    Esiste una prova razionale che mostra la legittima potestà del Profeta (S).[6]

c.     Se veramente la profezia fosse estranea alla politica, perché il Profeta (S) istituì un governo e vi dedicò tempo ed energia? In questo caso non avrebbe trasgredito il proprio dovere? Se si dicesse: “Il Profeta (S) ha fatto ciò per diffondere la religione e compiere la propria missione”, questa risposta da un lato mostrerebbe la vastità e la solidità del legame tra religione e politica e dall’altro non chiarirebbe perché il Profeta (S) fosse diventato personalmente il responsabile governativo e non avesse incaricato uno dei suoi fidati compagni; per esempio l’imam Alì (a).

In ogni modo ciò che Alì Abdu al-Razzaq dichiarò settant’anni fa, e oggi si manifesta in altre forme nel mondo islamico, sarà comprensibile e criticabile solamente quando analizzeremo le radici nel suo luogo nativo, cioè l’Occidente; e per conoscere la cultura e la filosofia moderna occidentale, bisogna analizzare, anche esteriormente, la storia del pensiero cristiano che è la culla della cultura occidentale.[7]

Fonti per l’approfondimento:

1.     Mahdi Hadavi Tehrani, Velayat va diyanat, Moassese-ye farhangh-ie khane-ye kherad, Qom, 2a ed., 2001.



[1] Majlesi, Bihar al-Anwar, vol. 6, pag. 60.

[2] Ibidem.

[3] L’Islam e le radici del governo.

[4] Alì Abd al-Razzaq, Al-Islam wa Usul al-hukm, pag. 80.

[5] Per esempio: Jahshiyari (m. 331 AH) nel libro “al-Wuzara' wa al-kuttab”; Hilal al-Sabi (m. 448 HA) in un altro libro lo stesso nome; Muwardi (m. 450 AH) e Abuya'la (m. 458) nei loro libri “al-Ahkam al-sultaniyyah”; Ibn Taymiyyah (m. 728 AH) e Ibn Qayyim al-Jawzih (m. 751 AH) nei loro libri “al-Siyasat al-shar'iyyah”; Ali ibn Muhammad ibn Mas'ud al-Khaza'i (m. 789 HA) nel suo importantissimo libro “Takhrij al-dalalat al-sam'iyyat 'ala ma kana fi 'ahdi rasul allah (s) min al-harf wa al-sanaya' wa al-'amalat al-shar'iyyah”; Rufa'ih al-Tahtawi nel libro “Nahayat al-ijaz fi sirat sakin al-hijaz”; Ibn Idris Kattani nel libro “al-Taratib al-idariyyat.

[6] Indice: La prova razionale della guida dei 14 Infallibili (A), domanda 218.

[7] Indice: Religione e cristianesimo, domanda 212.

Traduzione della domanda in altre lingue
Commenti
Numero di commenti 0
Inserisci il valore
esempio : Yourname@YourDomane.ext
Inserisci il valore
Inserisci il valore

Elenco degli argomenti

Domande a caso

  • Chi ha scritto il trattato Safir-e Simorgh? Qual è il suo contenuto?
    6832 Gnosi teorica 2012/04/15
    L’autore del trattato Safir-e Simorgh è Shahab al-Din Yahya ibn Habash ibn Amirak Abu al-Futuh Suhrawardi noto come “Shaykh al-Ishraq”. Nella lingua araba ogni suono continuo, morbido e senza pronuncia di lettere che fuoriesce dalle labbra, viene definito safir[i]. Simorgh, invece, è ...
  • Che cosa sono il principio pratico e la motivazione ijtihadica e qual è il loro rapporto?
    5480 Diritto e Precetti 2012/04/15
    Il principio pratico (al-asl al-'amali) Il principio pratico è un termine utilizzato nella scienza dei principi di giurisprudenza (usul al-fiqh) islamica, concernente le regole che in caso di dubbio nello stabilire una norma religiosa, chiariscono il dovere di una persona dopo che ...
  • La religione è conciliabile con la politica?
    7319 Teologia moderna 2010/06/30
    Una religione rivelata per indicare la via della beatitudine umana fino alla fine dei tempi, non può essere indifferente di fronte a un ente come il governo, di cui tutte le società hanno bisogno. D’altra parte, la struttura delle regole islamiche è tale da richiedere la presenza ...
  • Qual è il ruolo dell’etica nello sport?
    7809 Etica pratica 2012/04/11
    La religione islamica, in qualità di religione completa e universale, considera tutti gli aspetti di una vita sana, contemplando altresì tutte le vie che portano alla beatitudine in questo mondo e nell’Aldilà. A nessuno è celato il valore della salute fisica dal punto di vista islamico e, ...
  • Come possiamo dimostrare l’esistenza dell’imam Mahdi (AJ) e la sua manifestazione attraverso il Corano?
    8621 Teologia antica 2011/03/13
    Inizialmente è necessario prestare attenzione al fatto che il Corano comunica in modo generale e la sua spiegazione approfondita è affidata alla Sunna (gli hadìth).Considerato ciò, si può fare riferimento a due gruppi di versetti per dimostrare l’esistenza dell’imam Mahdi (AJ) e la ...
  • Perché non bisogna riflettere profondamente in merito alla creazione?
    6062 Teologia antica 2012/04/19
    Una delle questioni che il Corano e gli hadìth hanno raccomandato, è la riflessione in merito al Creato e alla creazione degli esseri viventi[1]. È stato però vietato di riflettere sull’essenza di Dio, per esempio il Profeta (S) disse: “Rifletti riguardo alla creazione di ...
  • È un problema se in circostanze normali qualcun altro ci versa l’acqua sul braccio durante il wudhu?
    5806 Diritto e Precetti 2012/08/26
    Il wudhu possiede delle condizioni e violandone una qualsiasi il wudhu diventa nullo. Una delle condizioni del wudhu è che l’individuo stesso deve lavare il viso e le braccia, e inumidire il capo e i piedi. Se un’altra persona compie il wudhu su di lui, ...
  • A quale peccato è stato paragonato il ledere l’onore di un credente? In che casi è ammesso? E come ci si può pentire di questo atto?
    5489 Etica pratica 2011/09/17
    Negli hadìth l’onore del credente è considerato pari a quello del Profeta (S), la sua Famiglia (A), il Corano e la Ka'bah. Infatti ai beni del credente è dovuto rispetto come al suo sangue e rivelare delle verità non è una ...
  • Perché Iddio prova molta avversione verso il divorzio?
    5853 Filosofia del diritto e dei precetti 2012/05/26
    Considerando la divergenza tra divorzio e matrimonio, per apprendere la filosofia dell’odio divino verso il divorzio, dobbiamo prima di tutto spiegare l’importanza del matrimonio[1]. Iddio nel Corano considera l’aver creato la razza umana in due sessi opposti, uno dei segni divini che ...
  • Quali azioni cancellano i peccati maggiori?
    13639 Etica pratica 2011/06/20
    I peccati non sono tutti dello stesso livello, perciò anche il loro perdono dipende dal tipo di peccato commesso: è possibile che un peccato possa essere perdonato semplicemente esprimendo il proprio pentimento a parole (istighfar), mentre un altro peccato necessiti di più impegno e debba essere rimediato. Nell’Islam, ...

Le più visitate

  • Qual è la regola islamica in merito ai rapporti tra una ragazza e un ragazzo?
    63101 Diritto e Precetti 2011/05/22
    Dal punto di vista islamico la donna e l’uomo sono due esseri complementari e Iddio il Benevolo li ha creati l’uno per l’altro. Uno dei bisogni che la donna e l’uomo provano l’uno per l’altro, è quello sessuale. Tuttavia per soddisfare questa necessità, occorre rispettare le regole ...
  • Come si può abbandonare il vizio della masturbazione?
    39571 Etica pratica 2011/08/04
    Il peccato è come una palude putrida che, più l’essere umano vi sprofonda, meno ne sente l’odore, poiché si è indebolito il suo olfatto e non si rende conto che sta affondando.Nonostante ciò, la seria decisione dell’essere umano di tornare da qualsiasi punto ...
  • Qual è la norma riguardante il radere la barba e la depilazione dei peli del corpo?
    38128 Etica 2011/12/21
    È considerato vietato radere la barba, con una lama o un rasoio elettrico, solamente nel caso che gli altri dicano che uno non possiede più la barba.Anche radere una parte della barba (come spiegato sopra) equivale al raderla tutta
  • Chi è il Dajjal? Spiegate chi è e gli hadìth che lo riguardano.
    34392 Teologia antica 2011/02/08
    Uno dei segni della manifestazione del Mahdi (AJ) è l’apparizione di un essere deviato e deviante definito “Dajjal”. Terminologicamente questa parola viene attribuita a ogni bugiardo. È stato descritto in modo molto strano, e poiché la maggior parte di questi hadìth, che si trovano ...
  • Perché nell’Islam l’apostata viene giustiziato? Ciò non è contro la libertà di pensiero?
    30598 Diritto e Precetti 2010/08/16
    L’apostasia è la manifestazione dell’abbandono della religione e generalmente ha come conseguenza l’invito degli altri a lasciare la propria religione. La punizione dell’apostata non è applicata a colui che abbandona la propria religione ma non lo manifesta agli altri, perciò il motivo di questa punizione non è ...
  • Per favore spieghi la base del pensiero sciita e le sue caratteristiche.
    27064 Teologia antica 2011/04/20
    Il sacro Corano è la base del pensiero sciita e altresì la fonte di tutte le scienze sciite.Il sacro Corano considera prove sia il significato esplicito dei versetti, sia i detti, il comportamento e l’approvazione tacita del nobile Messaggero (S), e di conseguenza ...
  • È vietato festeggiare il compleanno?
    23811 Diritto e Precetti 2012/06/09
    Le feste di compleanno non rispecchiano una tradizione islamica e negli insegnamenti islamici non esistono consigli in tal senso. Noi non intendiamo condannare questa nuova tradizione, pur non approvando le tradizioni importate pedissequamente da altri, poiché siamo convinti che le tradizioni debbano essere profondamente radicate nella coscienza ...
  • Qual è la norma che regola la depilazione femminile delle sopracciglia? E di fronte al marito?
    23260 Diritto e Precetti 2013/12/19
    L'atto di depilare le sopracciglia per le donne, di per sé, non presenta problemi. Nell'Islam è considerato meritorio truccarsi per il marito e una donna che trascuri il trucco e l'abbellirsi per il marito, è biasimata. Pertanto i giurisperiti sciiti, nonostante incitino le donne a rispettare tale ...
  • Perché l’uomo non può indossare l’oro?
    20516 Filosofia del diritto e dei precetti 2011/05/08
    Questa domanda non ha una risposta concisa; selezionate la risposta dettagliata. ...
  • Vi sono versetti del Corano o du'a per aver successo e aumentare il rendimento nello studio?
    20314 Etica pratica 2011/08/20
    Lo studio consiste nell’osservare una cosa con precisione e attenzione per capire e ottenere informazioni. Perciò ogni lettura priva di queste caratteristiche non è considerata “studiare”. È ovvio che lo studio, come ogni altra azione, richiede il rispetto di certe condizioni tramite cui ottenere un rendimento utile ...